Altro che Sagrada Familia di Gaudí. Qui sono ritratti padri, madri, fratelli, sorelle, zii, suoceri, cognati e affini. Per comprendere come sia stato possibile approvare una dozzina di varianti al Piano regolatore generale in un’unica Assise non serve leggersi le 12 delibere consiliari, varate con la velocità di Flash. Quelli più accurati e con maggior tempo a disposizione possono visionare l’albero genealogico degli amministratori locali degli ultimi 11 anni. Per chi vuole fare in fretta serve poco: una capatina all’ufficio anagrafe del Comune di Casaluce. Ci vorrà un attimo per capire che i beneficiari del “saccheggio” del Prg sono quasi sempre parenti di consiglieri in carica o di ex componenti del civico consesso oppure amici degli amici del triangolo composto dal vertice alto Rany Pagano e da quelli bassi Antonio Tatone e Ludovico Di Martino. Per i soldi pubblici che sono spariti, tra gestione dell’Ambito socio-sanitario C6 (con debiti fuori bilancio avallati in modo illegittimo) e governo oligarchico della città, il trilatero Pagano-Tatone-Di Martino fa venire in mente il Triangolo delle Bermuda. Il mito delle sparizioni in questa zona, con navi e aerei scomparsi, risale al 1950. Da allora l’area fu denominata Triangolo maledetto o Triangolo del Diavolo. Nella metà degli anni ’70 l’ampia superficie di mare divenne un caso mediatico perché si iniziò a parlare in tutto il mondo di misteriosi fenomeni accostati al paranormale e agli Ufo.

A Casaluce il Triangolo delle Bermude o del Diavolo si è formato dall’avvento di Pagano alla guida dell’ente locale. Un decennio di forzature amministrative, per non dire altro, condito da slogan di facciata: legalità e efficienza. E alimentato da un sistema a circuito chiuso. Uno degli emblemi del Triangolo maledetto è il caso sollevato da Campania Notizie sulla concessione di ben 12 varianti al Prg con “valenza di interesse pubblico”. Un modo per blindare l’operazione lampo. Tutti i progetti furono ratificati nel corso del consiglio comunale del 7 dicembre 2018. Ovviamente si praticava il Paganesimo. La raffica di provvedimenti fu adottata pochi mesi prima delle elezioni comunali dell’anno scorso per tirare la volata ad Antonio Tatone. Il fido braccio destro di Pagano è poi stato eletto sindaco con la puntualità di un orologio svizzero nel maggio 2019. Non bisogna essere muniti di particolare immaginazione per rendersi conto a prima vista che una dozzina di varianti al Prg smuovono decine e decine di milioni di euro. Si tratta di 180.000 mq di terreno. Nella prima puntata della nostra inchiesta abbiamo puntato i fari sul via libera dato alla ditta Progetti Industriali per “la produzione di cassette in legno per l’ortofrutta e la movimentazione di merci di ogni genere”. C’è valenza pubblica in un progetto del genere? Tragicommedia. La società è amministrata da Marialuisa Verolla, compagna dell’architetto Pasquale Riccardo, re dei progettisti locali.

Oggi invece ci soffermiamo su un altro progetto che puzza di bruciato. Anzi emana miasmi nauseabondi. È quello di cui ha beneficiato Luca Picone (clicca sul link in basso). Non è un Carneade qualunque. È il fratello di Carmine Picone, già consigliere comunale di maggioranza nell’era Pagano, ed è il suocero di Raffaela Migliore, attuale esponente del team consiliare di Tatone. Guarda caso un altro triangolo: Picone-Migliore-Picone. La ditta Picone Logistic ha incassato la variante al Prg per realizzare su un’area di 4.756 mq un insediamento per la “produzione di biciclette a pedalata assistita e vendita di prodotti non alimentari”. In pratica esclusi gli alimenti la società può vendere tutto? E soprattutto, così come nel caso della ditta Progetti Industriali, il pubblico (cioè i cittadini) cosa ci vanno a guadagnare? Possiamo porre solo domande retoriche perché sul fatto che siano in ballo solo ed esclusivamente interessi privati non ci piove.

Ma il sindaco, l’assessore ai Lavori pubblici e il funzionario plenipotenziario negli ultimi 11 anni hanno ascoltato sempre la stessa canzone. Una delle più famose di Renato Zero: “La geometria, non è un reato. Garantisci per lui? Per questo amore un po’ articolato? Mentre io rischierei. Ma il triangolo io lo rifarei!”. Anche Tatone, Pagano e Di Martino il triangolo l’hanno fatto. E lo rifaranno. Amano rischiare.

Mario De Michele

(continua…)

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