POMIGLIANO D’ARCO – “Poteva essere un vittoria completa se Landini non avesse fatto un passo indietro, e non avesse abbandonato i picchetti”: è quanto sostengono dal comitato di lotta cassaintegrati e licenziati Fiat, i cui esponenti, all’alba, si sono recati ai presidi organizzati dalla Fiom presso l’ingresso 1 dello stabilimento automobilistico campano, per prendere parte ai picchetti muniti di casco giallo da sicurezza sul lavoro, e scudi di cartone sui quali campeggiava una foto di Marchionne con la scritta ‘Ora picchiate anche lui’. “

A differenza di sabato scorso – proseguono dal comitato – i picchetti operai hanno impedito l’entrata in fabbrica di centinaia di operai in produzione, con il blocco di sei varchi. Ma alle 6,15 la direzione Fiom, capeggiata da Maurizio Landini, ha deciso di togliere i picchetti, sebbene noi non fossimo d’accordo. Landini ha deciso di abbandonare il campo di battaglia e a noi non è restato altro da fare che resistere defluendo lentamente pressati dalla polizia e carabinieri armati di tutto punto per caricare”. Dal comitato di lotta, infine, fanno sapere presto saranno organizzate nuove iniziative di protesta, a partire “dal presidio-assemblea che si terrà giovedì 27 giugno ore 18 per protestare contro il Pd, riunito per la Festa dell’Unità, per la politica di lacrime e sangue che stanno conducendo con il partito di Berlusconi contro la classe operaia e le masse popolari tutte”.

 

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