“Sono stati attimi interminabili, ho davvero temuto di morire, mi e’ venuta agli occhi l’immagine della mia famiglia: per me, e’ come se io fossi nato oggi, di nuovo”. E’ quanto confessa Antimo Magnotta, il pianista della nave ‘Costa Concordia’ naufragata vicino alle coste dell’isola del Giglio, con un numero di vittime ancora imprecisato. “Sono riuscito a mettermi in salvo, in modo rocambolesco”, racconta il musicista, campano di Recale, 41 anni, sposato, padre di due figlie, sulle navi da crociera da 14 anni.

“Ho messo in salvo la cosa piu’ preziosa, la mia vita: ma ho perso quasi tutto dei miei tanti anni di lavoro e di sacrifici”, lamenta. “Ero in piena attivita’, stavo suonando al pianoforte un pezzo di mia composizione – ricorda Magnotta – Una manovra improvvisa mi ha fatto subito capire che qualcosa non stava andando per il verso giusto, nonostante il mare fosse tranquillo e si dovesse oramai navigare senza scossoni. E invece, la nave si e’ improvvisamente piegata su un fianco, io sono caduto dal seggiolino dove ero seduto per suonare. Mi sono rialzato e ho sentito un fracasso incredibile: i piatti e i bicchieri della vicina sala ristorante cadevano e di rompevano in mille pezzi”.

Poi, “ho visto gente che usciva dal locale, sanguinante. Da una balaustra posta piu’ in alto, ho assistito a una vera e propria baraonda: gente che urlava, che scappava con i figli piccoli in braccio, che si agitava in preda al panico. Quanto a me, sono riuscito a salvarmi grazie a una via di fuga che non era quella strettamente prevista dal protocollo”. “Per fortuna – aggiunge – visto che nel punto di riunione a prua non si e’ visto un solo ufficiale della sicurezza, per l’appello, un solo ‘capo zattera’ a condurci alle scialuppe”. Cosi’, “senza alcun comando, mi ha salvato, diciamo, il mio istinto di sopravvivenza: l’adrenalina a volte fa agire in modo diverso, fa compiere azioni o’ che una persona in tutta calma non farebbe mai”. Allora, visto che “la via di fuga prevista era impercorribile, con la nave coricata tutta su un fianco – prosegue il suo racconto il pianista della nave – mi sono arrampicato su alcune inferriate, sono sceso su un ponte di scoperta e sono letteralemnte volato giu’ attraverso una corda, quella che doveva essere una cima d’ammaino di un mezzo di soccorso”.

Una scena da film: aveva visto al cinema ‘Titanic’ o ‘Il pianista sull’Oceano’? “La colonna sonora del Maestro Ennio Morricone per tutti noi musicisti e’ un must. Ma nelle scene dei film c’e’ molta fantasia. Io, invece, ho visto l’altro giorno scene cosi’ realiste davvero difficili, ancora adesso, da raccontare”. Magnotta suona sulle navi da 14 anni: in base alla sua esperienza si possono rilevare responsabilita’, colpe, leggerezze, ritardi: nella rotta, nell’allarme, nei soccorsi? “A mio avviso, senza voler accusare nessuno – risponde – c’e’ stata una tempisitca eccessivamente lunga nell’informare sia l’equipaggio che i passeggeri”. Spiega ilpianista della ‘Costa Concordia’: “Ognuno di noi membri d’equipaggio risponde a dei codici di informazione. Ci sono stati assolutamente omissioni molto piu’ che gravi”. Ma anche altre volte si e’ passati cosi’ vicino all’isola del Giglio? “Con questo stesso comandante della nave – ricorda Antimo – siamo passati una volta, con una manovra ‘extra-ordinaria’ rispetto alla rotta da crociera, vicino alle coste al largo di Sorrento, a discapito forse della sicurezza ma a favore della spettacolarita’ della manovra e della pretesa bravura del comandante della nave, per la meraviglia dei passeggeri, magari alla loro prima crociera”. Cambiera’ qualcosa, dopo un’esperienza cosi’ forte, nella sua vita? “Sicuramente, un attaccamento alla vita ancora piu’ forte. Io sono nato oggi, sono rinato di nuovo”.

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