”Nello stesso periodo in cui ‘Cosa Nostra’ aveva aperto una trattativa con lo Stato anche tutti i clan camorristi della Campania, compresi noi Casalesi avevamo istaurato una trattativa per una dissociazione, i cui referenti erano il ministro della giustizia Giovanni Conso ed il vescovo di Acerra don Riboldi”.

Lo ha detto il collaboratore di giustizia Dario De Simone, che ha parlato di ”papello” come quello della mafia, deponendo davanti al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere al processo nei confronti del deputato Pdl Nicola Cosentino, accusato di collusioni con i Casalesi. De Simone ha rievocato in aula il tentativo di dissociazione – messo in atto negli anni Novanta da esponenti di vari clan, tra cui i Casalesi, e che non ebbe seguito all’epoca per l’opposizione netta nei magistrati della Dda e dei giudici – consistente nel dichiarare la propria uscita dall’organizzazione allo scopo di ottenere benefici giudiziari e, in particolare, evitare l’ergastolo.

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