CASERTA – C’è anche Giuseppe Belfiore, primario di Radiologia presso l’ospedale Civile di Caserta tra le persone coinvolte nell’indagine coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere che ha portato a 42 misure cautelari per una serie di truffe perpetrate ai danni delle compagnie assicurative

per falsi incidenti stradali. Un giro d’affari illegale, emerso solo parzialmente e valutato di circa 4 milioni di euro. Oltre 300 gli incidenti sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori e 200 le persone indagate tra cui 21 medici, 9 avvocati e due cancellieri dell’ufficio del giudice di pace di Aversa. L’operazione è stata condotta dai carabinieri delle Compagnie di Santa Maria Capua Vetere e di Caserta e dai militari del Reparto operativo di Caserta che hanno eseguito un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale sammaritano. Nove le persone condotte in carcere, 28 ai domiciliari, 5 divieti di dimora e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I reati contestati sono: associazione per delinquere finalizzata alla truffa, alla corruzione, alla falsità in atto pubblico e altri reati contro la pubblica amministrazione. L’indagine ha avuto inizio da un controllo effettuato dai carabinieri presso l’ufficio postale di Casapulla nei confronti di una persona che, il 17 giugno 2010, si era recata a incassare una somma di denaro da un libretto postale a lui intestato fittiziamente. I documenti in suo possesso, infatti, avevano fatto sorgere dei dubbi nel personale dell’ufficio postale che aveva richiesto l’intervento di una pattuglia per accertare l’identità dell’uomo che aveva poi dichiarato di essersi recato alla Posta per riscuotere soldi provento di una truffa ai danni di una compagnia assicurativa. E’ stato così individuato nel centro radiologico `Massa’ di Casagiove il punto di appoggio utilizzato da persone di Casal di Principe, Aversa e Villa Literno per la realizzazione di falsi referti sanitari da presentare per ottenere risarcimenti dalle assicurazioni. I militari dell’Arma hanno monitorato una serie di persone che, con cadenza settimanale, si recavano presso il centro per ritirare gli esami clinici. Intercettazioni telefoniche e ambientali, oltre a riprese video registrate all’interno della stanza occupata da un tecnico radiologo e da un medico specialista in ecografie hanno consentito di accertare l’esistenza di “un consolidato sodalizio criminale” composto anche da numerosi medici, avvocati e cancellieri. (

 

 

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