Le ventisei donne migranti morte, trasportate a Salerno a bordo della nave spagnola Cantabria, potrebbero essere decedute per annegamento. Le autorità salernitane, che stanno effettuando accertamenti sulla vicenda, ritengono che sia ancora prematuro esprimersi sull’accaduto in modo più definito. Spiega il prefetto di Salerno, Salvatore Malfi: “Le donne decedute, di nazionalità presumibilmente nigeriana, sembra fossero a bordo di un gommone dove vi erano anche uomini. Il barcone è affondato e le donne purtroppo hanno avuto la peggio, in quanto soggetti più deboli”. Il prefetto tenderebbe a escludere collegamenti con la tratta delle donne: “Le tratte seguono altre dinamiche e altri canali. Caricare le donne su un barcone sarebbe un investimento rischioso che i signori delle tratte non farebbero, potendo perdere la ‘merce’, come la chiamano loro, in un solo colpo”. Sulla nave spagnola, questa mattina, è salito anche il pm Luca Masini che sta seguendo la vicenda. Tutte le salme verranno trasportate all’obitorio dell’ospedale di Salerno per un primo esame esterno, oltre che per un tampone, per scoprire se le donne morte abbiano anche anche subito violenze. In base agli elementi raccolti, il professor Antonello Crisci, perito della Procura, insieme alla sua equipe, valuterà se procedere con le autopsie. Una volta ultimati tutti gli accertamenti, nove cadaveri verranno sepolti nel cimitero del Comune di Salerno e i restanti nei comuni limitrofi.

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