SALERNO – Concorso in estorsione e turbativa d’asta, con l’aggravante del metodo mafioso, sono i reati contestati all’imprenditore Fedele Ragosta, a capo con i fratelli del gruppo omonimo, gia’ arrestato nel 2012 per riciclaggio. Al centro dell’indagine della Guardia di finanza di Salerno, l’aggiudicazione nel 2005 da parte dell’imprenditore di una struttura alberghiera, l’Hotel Raito, in una asta pubblica gestita dal tribunale in una procedura fallimentare in cui la Ragosta Real estate srl era l’unica societa’ partecipante.

L’albergo, tra i piu’ noti della costa amalfitana, ando’ alla srl amministrata da Fedele Ragosta per 6 milioni di euro a fronte dei 9 richiesti. Dopo tre incanti andati deserti, l’aggiudicazione finale e’ avvenuta – a seguito di asta pubblica bandita dal Tribunale di Salerno – alla ”Ragosta Real Estate S.R.L.” amministrata da Fedele Ragosta, unica partecipante, che ha corrisposto una cifra di poco superiore ai sei milioni di euro a fronte dei nove inizialmente richiesti. Dalle indagini sarebbero stati raccolti concreti elementi secondo cui l’imprenditore Francesco Soglia (che in quel periodo attraverso la ”Soglia service s.r.l.” gestiva la struttura alberghiera in virtu’ di un contratto di fitto con la curatela) interessato a presentare l’offerta per l’aggiudicazione, fu oggetto di minacce ed intimidazioni per evitare la sua partecipazione all’asta giudiziaria. Fedele Ragosta, ritenuto dagli inquirenti il presunto mandante degli atti intimidatori, e’ stato rinchiuso nel carcere di Napoli Poggioreale.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui