”Non mollo e non mollero”’. E’ strettissimo il riserbo della famiglia intorno al comandante Francesco Schettino ai domiciliari nella sua casa di Meta di Sorrento. Ma da cio’ che si apprende nel suo ambiente familiare, e’ la volonta’ di non mollare quella che in queste ore emerge da Schettino.

Le immagini in tv, le ricostruzioni sui giornali, dettagli sempre piu’ negativi. Nonostante questo la famiglia e’ pronta a far quadrato intorno al comandante. E anche in merito ad un eventuale sbaglio che Schettino abbia potuto commettere, sono tutti pronti a dimostrare che non e’ cosi’. Schettino, si apprende, vuole dimostrare di ”essere un comandante a tutti gli effetti, anche dal punto di vista umano”.

Intanto è giallo su una donna che sarebbe stata in compagnia del comandante. La donna che la sera del 13 gennaio – la stessa sera in cui la Costa Concordia e’ naufragata all’Isola del Giglio – “risulta senza dubbio persona regolarmente imbarcata il 13 gennaio stesso nel porto di Civitavecchia e regolarmente registrata”. Lo precisa la Costa Crociere. La compagnia si dice “pronta a fornire alle autorita’ competenti, quando lo richiederanno, identita’ della persona e numero di pratica del biglietto acquistato”. La compagnia di navigazione precisa inoltre che “le leggi vigenti, le norme di sicurezza e i sistemi di controllo che l’azienda adotta con assoluto scrupolo, non consentono l’imbarco di persone non registrate”.

Intanto la società Costa ha fatto sapere di aver sospeso Schettino e che non ne rappresentera’ la difesa. Lo ha detto l’avvocato Marco De Luca, legale della stessa compagnia. De Luca lo ha sottolineato all’uscita dalla procura di Grosseto dove in precedenza aveva depositato la costituzione di parte offesa. “Avendo depositato questo atto – ha spiegato – e’ evidente che la compagnia non partecipera’ alla difesa di Schettino”. Quanto al primo ufficiale Ciro Ambrosio, anch’egli chiamato in causa nell’inchiesta giudiziaria sul naufragio, il legale ha detto che a differenza di Schettino non e’ sospeso, “non ci sono ancora gli estremi per arrivare alla sua sospensione”. Sulle telefonate intercorse la sera del naufragio tra la compagnia e Schettino e alla domanda, in particolare, se di questo si sia parlato nel colloquio di questa mattina con i magistrati incaricati dell’inchiesta, De Luca ha detto: “Abbiamo parlato solo della costituzione di parte offesa”. “Inoltre – ha precisato – tocchera’ alla procura decidere se sentire o meno i dirigenti della compagnia”.

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