AGROPOLI – Prima di essere uccisa il 21 dicembre scorso, Rosa Allegretti, la prostituta di 48 anni di Serino (Avellino) il cui cadavere è stato trovato seppellito in un fondo privato a poche centinaia di metri dal centro di Agropoli (Salerno) ha tentato due volte di fuggire dalla furia del suo aguzzino.

E’ uno dei dettagli forniti agli inquirenti da Costabile Piccirillo, il giardiniere agropolese di 38 anni che, dopo un tentativo di rapina, ha ucciso e seppellito la donna. Secondo la ricostruzione fornita dallo stesso giardiniere davanti al pm del Tribunale di Vallo della Lucania, Renato Martuscelli, l’uomo, intorno alle 12 del 21 dicembre, avrebbe notato la donna in località Foce Sele e spacciandosi per un cliente, l’avrebbe fatta salire a bordo del suo furgone, un Fiat Scudo. Le avrebbe quindi intimato di consegnargli il denaro e, alla reazione di Rosa Allegretti, l’avrebbe colpita più volte alla testa con un bastone, legandola mani e piedi e infilandole un fazzoletto in bocca assicurato con dello scotch dopo un tentativo di fuga da parte di quest’ultima.

In località Linora di Agropoli, la donna sarebbe però riuscita ad aprire il portellone del furgone, tentando nuovamente una fuga disperata scatenando la violenta reazione dell’assassino che, in questo caso, dopo averla picchiata selvaggiamente, l’avrebbe legata con delle fascette autobloccanti. Giunto in via Mascagni, nei pressi di un fondo privato, l’uomo si sarebbe accorto che la donna era nel frattempo deceduta e avrebbe quindi deciso di seppellirla. A inchiodare l’ assassino alle sue responsabilità, è stato un video delle telecamere a circuito chiuso dell’oasi ecologica di Agropoli, nel quale si vede l’ uomo, la mattina del 22 dicembre, che si sbarazza del giaccone e delle borsa di Rosa Allegretti.

Le indagini, alle quali hanno partecipato i carabinieri della compagnia di Agropoli, diretta dal capitano Raffaele Annicchiarico, il reparto operativo del comando provinciale dei Carabinieri di Salerno insieme alla sezione Investigazioni scientifiche diretti dal tenente colonnello Francesco Merone e coordinate in prima persona dal comandante provinciale, il colonnello Fabrizio Parrulli, proseguono ora con l’autopsia della vittima. L’esame autoptico, che potrebbe svolgersi già nella giornata di domani, infatti, chiarirà se la donna è morta a causa dei colpi ricevuti o era ancora viva al momento dell’occultamento.

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