In due giorni la polizia ha effettuato 13 arresti e 5 denunce nei confronti di persone che si sarebbero rese responsabili di atti di intimidazione nei confronti di camionisti che non hanno rispettato i blocchi durante lo sciopero dell’autotrasporto. Agli 11 arresti effettuati ieri si aggiungono infatti altre 2 persone fermate oggi in Campania, all’altezza di Sarno.

Cinque persone sono invece state denunciate, sempre oggi, per violenza e minacce nei pressi di Bojano, in Molise. Nella giornata di ieri, la polizia stradale, a seguito delle segnalazioni ricevute, ha organizzato una serie di servizi mirati lungo le principali strade e autostrade. I controlli hanno portato all’arresto di 5 autotrasportatori, tutti residenti nel Salernitano, che a bordo di una Fiat Doblò, hanno inseguito da Palma Campania un tir entrato sulla A30 al casello di Pagani-Nocera e diretto a Caserta, costringendo il veicolo ad accostare. Il conducente del mezzo, in contatto telefonico con il centro operativo autostradale di Napoli, è stato invitato ad uscire al casello di Caserta sud dove le pattuglie della stradale hanno bloccato il tir inseguito e arrestato le cinque persone. Nei loro confronti l’accusa è di danneggiamento aggravato e violenza privata. Sempre nella giornata di ieri, la polizia stradale di Ragusa e la squadra mobile hanno arrestato due persone sulla statale 514 tra Ragusa e Catania, mentre gli agenti della Polstrada di Bari ne hanno bloccate altre 4 sulla A14 nei pressi dello svincolo di Andria. Due persone sono invece state arrestate oggi: erano a bordo di una Mercedes classe A e hanno tentato di bloccare nei pressi di Sarno un camionista che trasportava gasolio. Nei loro confronti è scattata l’accusa di violenza privata aggravate e interruzione di servizio di pubblica necessità. Cinque sono infine le persone denunciate dalla polizia stradale e dalla squadra mobile di Isernia. Dalle indagini è emerso che i cinque, a bordo di due vetture, avrebbero tentato di bloccare l’autista di un tir che sulla statale 17 procedeva in direzione di Bojano: quando l’uomo si è rifiutato di fermarsi, sono stati esplosi anche alcuni colpi d’arma da fuoco. I servizi di controllo predisposti dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza continueranno fino al termine delle proteste, con l’obiettivo di impedire sia i blocchi alla circolazione sia qualunque tentativo di intimidazione.

 

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