CASERTA – “Ai parlamentari della Commissione Ecomafie ho fatto notare la confusione normativa che regna nel settore della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Il decreto legislativo di agosto sulla spending review riaffida l’attività ai Comuni,e quindi, sostanzialmente, a ditte private, mentre la legge 26 del febbraio 2010 affidava il ciclo a società create ad hoc dalle Province.

Una contraddizione che favorisce l’infiltrazione dei clan camorristici”. E’ quanto ha affermato il capo della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere Corrado Lembo a margine dell’audizione avuta in prefettura a Caserta al cospetto dei membri della commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti presieduta dal deputato Gaetano Pecorella e in missione da ieri in Terra di Lavoro. Lembo è stato ascoltato insieme al suo vice Raffaella Capasso e a quattro sostituti, che hanno delineato lo stato delle indagini giudiziarie in particolare sull’attività del Consorzio Unico di Bacino, la cui gestione è sotto la lente della Procura dal marzo 2010. Già nel corso delle audizioni dell’ottobre 2010 e del giugno 2011, prima che fosse emanato dunque il decreto sulla spending review, l’alto magistrato aveva lanciato l’allarme sulla possibilità che i Comuni, e quindi le aziende private, facilmente controllabili dalla camorra, riprendessero la gestione dell’intero ciclo, auspicando che fosse attuata la legge che affidava il settore a soggetti pubblici, come sono appunto le società provinciali Gisec (Caserta, ndr) e Sapna (Napoli), in teoria meno condizionabili. “Siamo molto preoccupati – ha ribadito oggi Lembo – per i continui affidamenti a ditte private”. L’allarme ha infatti trovato riscontro nella realtà: su 104 Comuni di Terra di Lavoro, sono oltre 50 quelli che si avvalgono oggi di imprenditori privati, mentre il Consorzio Unico di Bacino, ente pubblico, fornisce il servizio solo a 48 centri; di recente dal Cub si sono staccati nove comuni, tra cui San Marcellino, Teverola, Villa Literno, che si sono associati nella società Ambito sud srl promossa dalla Provincia di Caserta e dalla sua creatura, la Gisec. Una manovra che crea ancora più confusione. “E’ necessaria una maggiore logica nelle scelte – ha concluso il procuratore – specie in un settore così sensibile ai condizionamenti esterni”. Questa mattina inoltre, alcune decine di lavoratori del Consorzio Unico, da mesi senza stipendio, e della Gisec, hanno manifestato davanti alla prefettura contestando sonoramente il commissario liquidatore del Cub Gaetano Farina Briamonte e il presidente della Provincia di Caserta Domenico Zinzi, giunti per essere ascoltati in commissione.

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