SANTA MARIA CAPUA VETERE – Sono 41 gli arresti eseguiti dai carabinieri a Santa Maria Capua Vetere e nelle province di Caserta, Crotone, Avellino, Lecce, Benevento e Salerno per disarticolare il clan Amato egemone nella citta’ samaritana.

Le 41 persone sono gravemente indiziate di partecipare a un’organizzazione per delinquere di stampo mafioso che, per alimentare gli interessi del clan, hanno commesso due tentati omicidi, estorsioni, danneggiamenti, incendi dolosi, violenza e minacce, usura, falsita’ ideologica e materiale, favoreggiamento personale, illecita concorrenza con violenza e minaccia, truffa ai monopoli dello Stato, riciclaggio, ricettazione e detenzione e porto illecito di armi ed esplosivi.

 

Sei dei 41 destinatari del provvedimento restrittivo si trovavano gia’ in carcere. Tutti gli altri erano a piede libero. Tra i 41 indagati ci sono una decina di donne, di cui due ai domiciliari perche’ incinte, che si riferivano per le loro attivita’ illecite a Rosa Amato, figlia del capoclan Salvatore. La donna era stata gia’ arrestata nel 2010, assieme alla convivente del capoclan, e da pochi mesi libera con obbligo quotidiano di presentazione alla polizia giudiziaria. Nella stessa operazione sono state sequestrate armi da guerra nella disponibilita’ del cartello criminale egemone nella provincia di Caserta e dintorni. I carcere anche l’ex consigliere comunale Francesco Cecere, arrestato nel 2011 per voto scambio in cambio informazioni ai Casalesi sugli appalti comunali, ma assolto da questa accusa dal gup Andrea Ronza; nonche’ un avvocato penalista perche’ avrebbe prodotto attestazioni false nel 2009 per provare la non presenza di alcuni esponenti della famiglia Amato durante una rissa con un’altro nucleo familiare in un quartiere popolare.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui