Il governo dei tecnici ridisegna la geografia delle province italiane. Le province tagliate saranno 36, tra cui Benevento, Rovigo e Terni, cui se ne aggiungeranno altre 10 dalle regioni a statuto speciale. Ad annunciarlo è il Corriere della Sera. Secondo il quotidiano milanese il decreto preparato dal ministro Patroni Griffi è stato ultimato e pronto per l’approvazione che dovrebbe avvenire nel primo consiglio dei ministri di novembre. In Campania, in virtù dei requisiti dei 350mila abitanti o dell’estensione inferiore ai 2.500 chilometri quadrati, si prepara ad esser cancellata la provincia di Benevento che verrà accorpata ad Avellino, mentre quella di Napoli sarà trasformata in città metropolitana.

Ma, dalla fine di giugno 2013, si legge sul quotidiano, saranno tutte commissariate, “anche quelle che non si vedranno toccare i confini”. Per quanto riguarda i dipendenti, ha detto il ministro della Pubblica amministrazione Patroni Griffi al Corsera, “per il momento non ci sarà una contrazione del personale ma ci potrebbe essere uno spostamento fisico”. La nuova mappa delle province “respinge le tante richieste di deroga applicando senza sconti le regole fissate con la legge sulla spending review” e arriverà con un decreto legge all’esame del primo Consiglio dei ministri di novembre.

Immediata la reazione del presidente della Provincia di Benevento Aniello Cimitile: “Il Ministro Patroni Griffi è senza pudore. Dopo le sue dichiarazioni, apparse oggi sul “Corriere della Sera”, è evidente a tutti che il processo di consultazione delle Regioni e degli Enti locali, messo a punto dal Governo e voluto dal Parlamento, era ed è una autentica presa per i fondelli. Tutto ciò che le Regioni e le Conferenze Autonomie Locali hanno detto e prodotto è carta straccia e non serve a niente: altro che confronto! Da settimane il Ministro sbandiera il nuove assetto delle Province senza neppure attendere il termine entro il quale le Regioni dovranno pronunciarsi perché il piano è già deciso e già fatto. Patroni Griffi pensa adesso di sospendere anche la democrazia perché vorrebbe arrivare a sciogliere i Consigli provinciali eletti democraticamente, con un mandato ricevuto direttamente dal popolo, sostituendoli con dei commissari. E’ ridicolo poi che voglia consultare i territori ex post nel tentativo di risolvere l’enorme caos organizzativo e funzionale che produrrà con l’avvio di questo nuovo sistema. Speriamo che nel Parlamento italiano prevalga il buonsenso e si metta la parola fine a questo sciagurato progetto e a questo scempio. Quanto alla Regione Campania, ci aspettiamo che adesso articoli seriamente la sua opposizione alla continuazione di questo pseudo riordino provinciale. Non vorremmo che la decisione, condivisibile sul piano del principio, si possa trasformare in una politica di Ponzio Pilato consentendo così al Ministro di farci trovare le cose già fatte senza alcuna opposizione”.

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