Porti d’arma rilasciati dietro il pagamento di tangenti a persone che non ne avrebbero avuto diritto, fascicoli fatti sparire – sempre dietro dazione di danaro – dal tribunale di sorveglianza per evitare la detenzione a soggetti per cui la condanna era passata in giudicato. Sono le accuse contestate nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Napoli Nord che questa mattina ha portato in carcere cinque persone, tra cui un agente della Polizia di Stato in servizio al commissariato di Sessa Aurunca (Caserta), un avvocato di Parete e un ausiliario di cancelleria impiegato presso il Tribunale di Sorveglianza di Napoli, già coinvolto in indagini simili della Procura di Napoli. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord guidata da Francesco Greco, sono state eseguite dalla Gruppo di Aversa della Guardia di Finanza.

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