NAPOLI – Il Tribunale del Riesame di Napoli ha concesso i domiciliari all’ex direttore dell’Avanti, Valter Lavitola, nell’ambito del procedimento che si era concluso in primo grado con una condanna a 2 anni e 8 mesi per tentata estorsione ai danni di Silvio Berlusconi.

I giudici hanno accolto l’appello dell’avvocato Gaetano Balice. Si è ora in attesa che il Dap provveda alla dotazione di un braccialetto elettronico per il controllo a distanza secondo quanto stabilito in precedenza dal gup. La disposizione degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico era stata disposta nelle scorse settimane dal gup Francesco Cananzi, nell’ambito di un diverso provvedimento nel quale era stato coinvolto Lavitola, riguardante la gestione dei fondi per l’editoria. Lavitola era finito in carcere lo scorso anno quando fu bloccato all’aeroporto di Capodichino al ritorno dal Sud America, Oggi Lavitola farà ritorno nella sua abitazione a Roma.

“E’ una vittoria per Valter Lavitola che è tornato in Italia per difendersi nel processo,adottando una condotta processuale leale, esercitando in pieno il diritto di difesa, manifestando, insieme al suo difensore, la piena fiducia nella giurisdizione, fiducia che si é mantenuta ferma nonostante l’esasperato prolungarsi della detenzione carceraria che è stata affrontata,comunque, con grande compostezza e dignità”. Commenta l’avvocato Gaetano Balice che rappresenta Lavitola. “Finalmente, il direttore Lavitola – ha concluso il penalista – potrà abbracciare la sua famiglia che è stata vittima collaterale dello spaventoso attacco mediatico che ha individuato nel Lavitola un bersaglio cui non è stato risparmiato nulla”.

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