Sale la tensione mentre entra nel vivo la protesta dei trattori a Roma. “Confermiamo che stasera ci sarà il corteo dei trattori sul Raccordo anulare”. Lo dice Roberto Rosati uno dei portavoce degli agricoltori abruzzesi che ha aderito a Riscatto Agricolo, al presidio dei trattori su via Nomentana a Roma. “Solo l’orario è da stabilire. Dovrebbe essere intorno alle 21”, ha aggiunto. Una cinquantina di agricoltori e allevatori del Collettivo Agricoltori autonomi Alessandria-Asti è invece partita in pullman e con mezzi propri per raggiungere Sanremo (Imperia) per il presidio autorizzato tra le 13 e le 17. “Il comunicato che sarà letto questa sera sul palco del Teatro Ariston durante il Festival – si legge in una nota – è stato condiviso e sottoscritto con il Comitato Riscatto Agricolo di Melegnano (Milano). Al presidio di Sanremo anche una ventina di trattori provenienti da Mondovì (Cuneo)”. Il collettivo Agricoltori Autonomi continuerà le azioni di protesta già la prossima settimana ad Asti. “In questi giorni i vari movimenti e gruppi piemontesi si stanno incontrando per concordare insieme azioni collettive”. Il movimento Riscatto agricolo prima lancia un vero e proprio “ultimatum” al governo, con la richiesta di un incontro con la premier Giorgia Meloni e con il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. E poi, a sorpresa, annulla la manifestazione indetta per oggi nel centro della capitale. “Si ritiene di portare solo una delegazione di 10 trattori a San Giovanni, a simbolo della protesta” comunica il movimento nel pomeriggio, motivando la decisione con il non voler “incrinare ulteriormente il grande appoggio sino ad oggi avuto da tutti i cittadini che già da molti giorni stanno sostenendo e incitando la resistenza degli agricoltori, nonostante i tanti disagi nelle strade italiane”. E non è escluso, a questo punto, che nessun trattore raggiungerà piazza San Giovanni. Insomma, ancora nulla di deciso e gran confusione tra gli stessi agricoltori che però, nel confermare di non voler creare disagi alla città, spiegano il vero motivo dell’annullamento: “sembra ci sia un’apertura” da parte del governo per un tavolo tecnico con la premier e il ministro. Dunque meglio aspettare. “Il nostro obiettivo non è la manifestazione – dicono non a caso – ma che vengano affrontati con serietà i nostri punti”. L’annuncio di rinunciare al sit-in di piazza San Giovanni arriva qualche ora dopo “l’ultimatum” dato al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida per fissare un faccia a faccia. “Se non risponderà entro sabato alle 12, i nostri trattori andranno liberi per la città” ha detto Andrea Papa, uno dei leader del movimento nato poche settimane fa e che da giorni ha creato un punto di raccolta dei mezzi sulla Nomentana. Non si è fatta attendere la risposta del diretto interessato. Le delegazioni degli agricoltori “le ho già incontrate” e “stiamo incontrando associazioni” dice il ministro da Berlino. “Io non ho il problema di incontrare, quando penso che siano brave persone”, ho incontrato “tante delegazioni, o singoli o gruppi” specifica, ricordando che esiste un “arcipelago di situazioni”, ma che “ci sono alcuni che evidentemente vengono usati come testimonial di posizioni che hanno poco a che fare con la rappresentanza”. Intanto continua il braccio di ferro anche sulla partecipazione al Festival. “Se non potremo salire sul palco dell’Ariston, saremo costretti a concentrare su Sanremo, a partire da domani, tutti i trattori dei presidi della Lombardia, del Piemonte e della Liguria” dicono gli agricoltori, bocciando l’ipotesi di un comunicato letto in diretta. Ma quella di Riscatto agricolo non è l’unica anima della protesta e le divisioni sono evidenti. Da oggi è partita la mobilitazione del ‘Cra Agricoltori traditi’ guidati dall’ex forcone Danilo Calvani. Dall’alba hanno iniziato a riempirsi i sei presidi attorno alla città in attesa di una manifestazione nella seconda metà della prossima settimana. “Nel primo giorno sono circa 300 i trattori che hanno raggiunto le porte della capitale – stima Calvani – ci aspettiamo migliaia di mezzi per la nostra grande manifestazione”. Ai punti di raccolta bandiere tricolore e cartelli su scritto: “Ci state togliendo la dignità” e “No agricoltori, no cibo”. E scricchiola anche la maggioranza, sull’esenzione all’Irpef agricola. Non mancano le scintille tra Lega e FdI dopo lo slittamento dell’emendamento al Milleproroghe che era atteso per oggi. “Riteniamo sia stato un errore quello del governo di cancellare l’esenzione per il 2024” tuona il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari. A stretto giro arriva la replica del capogruppo di FdI Tommaso Foti: “Non risulta che siano mai state avanzate in sede di esame e di approvazione” della manovra “riserve da parte di gruppi della maggioranza. Non vedo quindi la ragione di imputare colpe al governo”. A gettare acqua sul fuoco il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che assicura: “E’ in corso di valutazione l’intervento in materia di esenzione dell’Irpef per gli imprenditori agricoli che necessitano di un effettivo sostegno, eventualmente prevedendo specifiche franchigie”.

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