È stata soprannominata “pace edilizia”, ma la carta a sorpresa messa sul tavolo da Matteo Salvini accende scintille sia all’interno della maggioranza che dell’opposizione. Il testo non è ancora arrivato agli altri ministri e nemmeno a Palazzo Chigi, dopo le dichiarazioni della premier Giorgia Meloni, sarebbe arrivato il provvedimento. “Non conosco assolutamente il testo e credo che nessuno l’abbia mai visto. Lo valuteremo quando sarà presentato”, dice l’altro vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, spiegando che è “già incardinata al Senato una proposta di Forza Italia sulla rigenerazione urbana che già prevede le cose di cui ha parlato Salvini”. Il ministro sottolinea che “non si può fare un condono ma si possono sanare alcune cose che non provocano alterazioni sostanziali agli edifici”. Ma Salvini assicura che il testo andrà quanto prima in Cdm. “Ho sentito in radio che l’amico Tajani ha detto di non aver ancora letto la proposta, la porteremo al consiglio dei Ministri e vedrete che non andrà a sanare gli abusi edilizi ma ad alleggerire i Comuni e fare felici i cittadini che ci ringrazieranno”, dice il ministro ad Antenna 3 Lombardia. E da Fratelli d’Italia definiscono il piano indicato dal leader della Lega come “una proposta di partito”, non di governo. Salvini in realtà vorrebbe aprire al più presto questa finestra di opportunità perché, spiega, queste irregolarità “stanno bloccando milioni di italiani e di immobili che potrebbero essere tranquillamente rimessi sul mercato”. Quindi, dopo la frenata della premier Giorgia Meloni, anche Forza Italia prende le distanze, con Matteo Salvini che resta isolato. La mossa disperata del condono edilizio a due mesi e mezzo dalle Europee fatta dal ministro delle Infrastrutture per ora piace soltanto ai leghisti. Con l’eccezione del sottosegretario forzista al Mit, Tullio Ferrante. “Siamo contrari ai condoni, agli interventi contro le norme urbanistiche e paesaggistiche, ma siamo assolutamente favorevoli alla semplificazione ed alla sburocratizzazione delle procedure”, mette le mani avanti anche Maurizio Lupi, presidente di Noi moderati, la più piccola delle gambe che reggono la coalizione di centro-destra. Salvini fa notare che dallo studio realizzato con tecnici e 50 associazioni che si occupano di case, è emerso che il 90% degli italiani possiede una casa di proprietà e “l’80% ha piccole difformità interne” che bloccano i Comuni. “Non stiamo parlando di favori per villette in aree protette o aiuti ai furbetti”, precisa ancora una volta il vicepremier, illustrando il caso di Milano dove “ci sono 170 mila pratiche edilizie ferme in comune, con cittadini bloccati”. Per cui “noi permettiamo di chiudere le pratiche, si paga quello che si deve pagare così anche i comuni ne traggono benefici e si torna a fare il proprietario che vende e acquista senza problemi”, spiega Salvini. Da un punto di vista tecnico, le fattispecie che potrebbero rientrare nella norma salva-casa potrebbero riguardare un appartamento i cui spazi interni non corrispondono con la planimetria, come un tramezzo spostato o una finestra posizionata diversamente. Un immobile datato il cui titolo edilizio non è reperibile. Oppure interventi fatti prima del 1977 quando non esisteva il concetto di “variante in corso d’opera”. Quindi difformità edilizie o formali ma anche situazioni di non totale certezza da ricondurre entro un quadro di regolarizzazione. Le opposizioni fanno le barricate a qualunque tipo di sanatoria o condono edilizio. “Siamo alle comiche finali: un vicepremier che lancia proposte di cui la premier non sa nulla”, dice il vice capogruppo M5s alla Camera Agostino Santillo che aggiunge: “Certi annunci rientrano nella gara interna alla maggioranza a chi la spara più grossa, competizione che ci accompagnerà da qui alle Europee”. Il deputato dell’Alleanza verdi e sinistra Angelo Bonelli definisce “spregiudicato” il comportamento di Salvini: “Non può fare l’ennesimo condono edilizio contro il territorio del nostro Paese per la sua campagna elettorale”. Secondo Franco Mirabelli, numero due del Pd al Senato, “la sanatoria edilizia è sbagliata e grave, cancellare con un colpo di spugna l’80% delle irregolarità e degli abusi del passato è inaccettabile per un Paese serio. Salvini continua a strizzare l’occhio a chi è allergico alle regole e promette che la Lega si impegnerà per garantire l’impunità”.

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