Pugnali, katane, mazze da baseball. Bombe farcite di chiodi, kalashnikov, balestre, pistole artigianali, ‘pipe bombs’, fucili da cecchino, E ancora tirapugni di acciaio, coltelli da cucina, asce medievali, mitragliatori, bombe a mano e addirittura razzi, di quelli utilizzati nella guerra dei Balcani. Un campionario vastissimo nell’elenco di sequestri messi a segno dai carabinieri del comando provinciale di Napoli. Strumenti sottratti soprattutto a giovanissimi, portati in giro durante la movida, nelle serate per locali o addirittura a scuola, in aula. Il comando provinciale carabinieri di Napoli ha da tempo promosso servizi mirati con attenzione soprattutto ai più giovani. Repressione, dunque, ma anche prevenzione. In strada e nelle scuole, con svariate iniziative per promuovere il dialogo con le istituzioni e la cultura della legalità. Nei primi 5 mesi del 2022, i carabinieri di Napoli e provincia hanno sequestrato 365 armi di varia natura. 158 da taglio, 123 da fuoco e 78 di quelle definite improprie: per intenderci mazze, tirapugni, nunchaku ed altre. Conti alla mano si parla di quasi 3 armi sequestrate al giorno. 365 potenziali minacce che si traducono in 153 denunce in stato di libertà per porto abusivo di armi e 37 arresti. Tra questi anche minori: 37 quelli denunciati, 3 quelli finiti in manette. Un dato allarmante che racconta di un minore denunciato o arrestato ogni 36 ore. La scusa più diffusa? «Mi serve per difendermi!». E spesso chi ha tra le mani o in tasca un coltello non sa di essere potenziale portatore di violenza oltre a commettere un reato. Afferma il comandante provinciale Carabinieri di Napoli, generale di brigata Enrico Scandone: «Alla luce della recente recrudescenza delle aggressioni fatte con armi in città e provincia, il comando provinciale Carabinieri di Napoli ha incrementato i servizi di contrasto all’uso e al porto abusivo di armi. I più giovani, purtroppo, non si rendono conto che portare un coltello non è solo un reato. È pericoloso per gli altri e per se stessi. Una lama può provocare gravi ferite o la morte di qualcuno. Puntando ai più giovani, stiamo attuando una campagna di sensibilizzazione e prevenzione. Anche nelle scuole. Invitiamo tutti, soprattutto i ragazzi, ad evitare il rischio dell’uso improprio di un coltello. Un coltello ferisce, un coltello uccide, un coltello provoca lesioni che possono essere permanenti. La vita non è un videogioco».

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