Mamma mia, che fatica. Lo abbiamo rincorso tra i corridoi della Camera. Inutili i tentativi di bloccarlo all’uscita dell’Aula. Non ne parliamo degli abboccamenti alla buvette. Poi finalmente il fatidico sì. Ed eccoci con telecamera e microfoni a intervistare Luigi Marattin. Che, per la verità, ha rifiutato i tanti inviti di Italia Notizie perché impegnato nell’attività istituzionale. L’esponente di Italia Viva-Azione è un punto di riferimento del suo gruppo. È uno che lavora sodo in un Parlamento che spesso sembra un parlatorio. Chiacchiere a volontà. Telefonate interminabili. Smartphone roventi con WhatsApp sull’orlo del default. Piacevoli passeggiate tra il Transatlantico e il cortile. Parole, parole, parole. Più di Mina. Marattin invece è operativo. Poche ciance, tanti fatti. In economia è da 110 e lode. Solida formazione accademica e visione socioeconomica ad ampio spettro. Quando lo sollecitiamo sul Meccanismo europeo di stabilità “annienta” governo e centrodestra. “È un defibrillatore a bordo campo in caso di arresto cardiaco. Siamo l’unico Paese dell’Ue a non averlo ratificato. Nessuno dice che male c’è ad approvare una misura che ti salva la vita in caso di grossi problemi di finanza pubblica o bancari. Ratificarlo non significa che lo dobbiamo utilizzare ma ci consente di metterci in sicurezza”. Perché non è stato ancora approvato? “La verità – afferma Marattin – è che i partiti che oggi sono al governo hanno dipinto il Mes come la strega cattiva di Biancaneve, ora non sanno come tornare indietro. La Meloni dovrebbe sapere che quando si sta al governo si sta per affrontare i problemi, non per raccontare favole”. Sull’immigrazione il deputato di Iv-Azione si tiene lontano dalla demagogia: “È un problema di portata immensa, andrebbe affrontato con tutt’altra postura. Dire che i migranti ci invadono e parlare di blocco navale sono scemenze”. Nel primo periodo del 2022 l’Istat ha registrato un -3 di nascite. Da cosa dipende? Marattin non ha dubbi: “Le politiche per la famiglia sono un punto debole. Ma c’è un problema di prospettiva. L’Italia non cresce da molto tempo. Un Paese senza prospettive è un Paese che non fa figli. Sembriamo un Paese senza speranze”. Riponiamo l’attrezzatura nello zaino. Stretta di mano. Marattin ci avverte: “Adesso ci rivediamo tra un anno”. E sorride.

Mario De Michele

LA VIDEO INTERVISTA A LUIGI MARATTIN


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