Ben 42 anni di attività senza soste, gli anni giusti per andare in pensione secondo il Governo Monti, tanti, ricchi di affanni e soddisfazioni, questa la lunga strada che ha portato Vittorio Savino, cinquantaseienne, a guadagnarsi la Stella d’Oro al Merito Sportivo del CONI, il massimo riconoscimento sportivo per “gente di sport” in Italia. La Stella gli sarà consegnata lunedì 12 dicembre presso la sede del Circolo Canottieri di Napoli. La “storia” del presidente è lunga, comincia nel 1969 allorquando insieme ad un gruppo di amici, Bruno e Franco Fabozzi, Tonino Crispino, Rino Della Rocca, Luigi Tagliafierro, Alessandro Bisceglia, Mimmo De Rosa, decide di costituire una società di atletica leggera ad Aversa.
Nasce così l’Esperia che si affilia al Centro Sportivo Italiano (CSI), di lì a poco diventa Olimpic 1969 e quindi Atletica Aversa e nella sua ultima versione Arca Atletica Aversa Agro Aversano. Si comincia a correre e lanciare sul Campo di Padre Giuseppe in zona Platani e da lì la storia è lunga, coronata di maglie azzurre, titoli tricolori, organizzazione di belle manifestazioni.
Migliaia i tesserati in questi quaranta e passa anni (circa 4mila), tanta gente portata a fare l’atletica leggera in una città che non ha mai avuto un impianto per questa disciplina. Da atleta il passo per approdare alla dirigenza è breve, c’è carenza di quadri e la giovane società ha bisogna di crescere. A soli 16 anni Vittorio Savino è già Fiduciario Provinciale del Settore Promozione, quindi consigliere regionale, vice presidente regionale della federazione e presidente nel 1990. Dopo solo due anni viene eletto Consigliere Nazionale della FIDAL. Commissario Straordinario Nazionale della FISO (Federazione Italiana Sport Orientamento), quindi commissario di Umbria e Molise. Nel 1999 a Siviglia viene eletto alla Federazione Mondiale, accade di nuovo nel 2003 a Parigi. Oggi è vice vicario alla Fidal regionale campana.
Medico e Medico Sportivo è docente della Scuola Centrale dello Sport del CONI e quindi coordinatore dell’area biologica della Scuola Regionale del CONI della Campania. Tecnico, “inventato” come ama dire, dei lanci, porta in nazionale prima Giovanni Mondanaro, poi Antonio Laudante. Scopre e porta all’atletica non solo atleti, ma anche tecnici di valore tra loro Tonino Andreozzi, oggi commissario tecnico della nazionale giovanile e Carmine Gambino. Lavora bene nell’ambito delle attività della Promozione Giovanile e dei Master, scrivendo pagine importanti per l’atletica italiana.
Presidente della Commissione Nazionale per la Lotta al Doping cerca di creare i presupposti necessari per una cultura contro l’uso delle sostanze dopanti. E’ il primo aversano insignito della Stella d’oro.