AVERSA – La più bella, la più importante, la più sognata, ma anche la più difficile delle vittorie. E’ arrivata contro il Lagonegro ed ha consegnato alla Exton Volleyball Aversa la vittoria del campionato e la promozione in serie B1. Una festa dello sport giocata in cinque set tiratissimi, con la squadra del Presidente Di Meo che ha messo la marcia nel finale per lo sprint più importante. Scialò sale più in alto di tutti e mura Durante. È il punto del 15-12 a tie -break, quello che da il via all’apoteosi del PalaJacazzi con gli oltre mille tifosi ad invadere il parquet per festeggiare la promozione e la vittoria di tutti. Di un Presidente che ci ha sempre creduto, di una squadra che non ha mai mollato, di uno staff tecnico di prim’ordine, di una società che ha lavorato con amore, passione, sacrifici. Dei tifosi splendidi, unici, amorevoli, e di una città, quella di Aversa che ha riabbracciato la propria storia pallavolistica dopo nove anni. «È stato bellissimo – dice Antonio Di Santi – trionfare dopo un campionato sofferente e davanti il nostro pubblico. Non ho parole per esprimere la gioia di questa promozione che per noi è la seconda consecutiva». «La vittoria è arrivata nel modo più bello possibile – aggiunge Francesco Ardito – ed emozionante. Abbiamo avuto qualcosa in più fin dall’inizio del campionato ed alla fine, alla penultima gara, siamo riusciti a concretizzarlo». La gioia della vittoria sul Lagonegro è travolgente e corona alla perfezione un anno strepitoso, come conferma coach Ignazio Nappa: «Dire di essere al settimo cielo è un eufemismo. Quest’anno abbiamo fatto qualcosa di eccezionale, abbiamo dato tanto soffrendo, cadendo e rialzandoci ma con la giusta ricompensa. Siamo partiti in sordina e poi pian piano abbiamo fatto capire di voler arrivare al grande risultato della promozione che, ottenuta, da una gioia immensa». Con il tecnico della Exton Volleyball Aversa, al settimo cielo anche il secondo Luigi Bracciano, libero finalmente di gioire: «Abbiamo vinto dopo tre ore di gara – commenta – ma alla fine ce l’abbiamo fatta dopo otto mesi di sacrifici. È stato ancora più bello. Abbiamo sofferto fino alla fine e questo è stato il segnale di una squadra che ce l’ha sempre fatta». Sabato al PalaJacazzi c’erano oltre 1200 persone ad applaudire il miracolo della Exton Volleyball Aversa. Quando iniziò la propria avventura a capo della società normanna disse che avrebbe raggiunto l’obiettivo promozione a fine stagione. Parole profetiche che hanno entusiasmato una intera città diventato una realtà che porta il nome del suo fautore: «È un sogno che si è coronato – dice il Presidente Di Meo – e che è iniziato lo scorso settembre, il giusto epilogo di una stagione perfetta. Ho sempre creduto che si potesse concretizzare ed i fatti mi hanno dato ragione. Abbiamo vissuto una stagione esaltante. La verità è che la squadra ha un cuore enorme, quello dei veri guerrieri normanni che non hanno mai mollato e sono risorti nei momenti difficili». «Lo meritiamo noi – aggiunge il massimo dirigente normanno – ma anche la città di Aversa. Tra le soddisfazioni più grandi c’è stato vedere sabato un Palazzetto dello Sport con migliaia di persone, come non accade neppure in serie A. Questo significa che qualcosa di buono ho fatto per questa città. Sono grato a chi c’era sabato ma con un pizzico di presunzione devo dire che anche Aversa deve ringraziarmi con i fatti perché quanto ho prodotto quest’anno con enormi sacrifici economici e personali è qualcosa che deve far riflettere la politica normanna, gli imprenditori ed i miei amici che mi sono vicini». Per il Presidente Di Meo la vittoria del campionato e la promozione in serie B1 coincide anche con dei ringraziamenti speciali: «C’è una persona che mi ha sopportato e supportato – conclude – più di tutti soprattutto in questi ultimi quindici giorni. È stata colei che mi ha dato serenità nei momenti importanti e vedendola sabato sugli spalti è riuscita ad infondermi la tranquillità per andare avanti. Parlo di mia moglie Ivana con cui ho festeggiato la vittoria, con lei ho coronato il grande sogno. Un grazie va anche a tutti coloro che hanno lavorato e che hanno fatto sì che questo progetto della pallavolo potesse andare avanti. Ora dobbiamo fermarci ed iniziare a pensare al futuro. Un futuro che non vuol dire una permanenza in serie B1 ma che, con un pubblico ed una condizione simili, significa riportare presto Aversa in serie A e far tornare a parlare della città per cose belle e non più di quelle brutte che spesso si sono sentite».