Fino a oggi, le dichiarazioni d’intento e molti fatti significativi. Ma da domenica ne occorreranno altri, ancora piu’ decisivi, perche’ e’ in ballo la prima risposta del campionato bianconero, se la Juve puo’ davvero lottare per lo scudetto. Sara’ il Chievo a farcelo sapere: un campo difficile, una squadra pragmatica e pugnace, una lunga militanza di serie A che ha fruttato la fama di ammazzagrandi, nessuno meglio dei veneti puo’ incaricarsi di preparare il test per la Signora.

I bianconeri arrivano da una settimana molto positiva per il morale (i nazionali hanno trovato conferme un po’ ovunque), ma altrettanto faticosa e insidiosa, perche’ le energie profuse potrebbero essere pagate a caro prezzo, soprattutto nell’eventualita’ di un campo pesante. Torna in campo un leader, Alessandro Del Piero, che pero’ quest’anno non ha ancora lasciato il segno: la decisione di Conte, nell’aria, potrebbe significare il bisogno di aumentare il tasso di carisma e quello di non lasciare troppo solo Vucinic, che schierato come unica punta ha svolto un ottimo lavoro, ma non glielo si puo’ chiedere per piu’ partite di seguito. Il tecnico, d’altra parte, non ha molte alternative concrete: i giocatori a disposizione sono tanti, ma quelli veramente adatti o pronti, pochi. E’ il caso dei due sudamericani, Vidal e Estigarribia, che si sono aggregati alla squadra solo oggi, dopo voli massacranti; e’ il caso di Elia, provato solo 45′ (con risultati deludenti) a Catania; e’ il caso di Quagliarella, pronto ma non al massimo della forma; di Giaccherini, che risente ancora di una infiammazione muscolare. Diverse sono invece le posizioni di De Ceglie e Grosso: la prova di Chiellini come terzino in Nazionale ha bissato quella brillantissima con il Milan e quindi il tecnico pare intenzionato a riproporre lo stesso schieramento difensivo. L’atmosfera dello spogliatoio, pero’ e’ sempre improntata alla cautela: ”Guardiamo di partita in partita e non piu’ avanti – dice Barzagli – Abbiamo ancora margini di miglioramento. L’importante e’ non fermarsi adesso”. Finora, in casa bianconera, nessuno dei grandi assenti (da Del Piero a Toni, da Pazienza a Estigarribia, a Quagliarella) ha mai protestato per l’esclusione. Un segno ulteriore di come la cura Conte abbia dato effetti positivi in tutti i settori.

 

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