Sognava il poker Dionisi. Perché in questa stagione aveva battuto tutte le big a domicilio. Invece il Sassuolo si dimentica di scendere in campo e il poker lo prende in faccia in poco più di 20 minuti. Imbarazzante l’approccio alla gara degli emiliani, in ritardo su tutti i duelli e che subiscono i primi due gol da angolo con i colpitori di testa azzurri a saltare indisturbati. Per il Napoli un toccasana dopo tre partite da incubo. Torna la vittoria al Maradona dopo oltre 40 giorni e così il quarto posto è garantito. Anche se perdesse le ultime di campionato, la Roma dovrebbe vincerle tutte e quattro e ribaltare una differenza reti ampiamente a favore dei napoletani. Dunque obiettivo raggiunto, con una goleada ristoratrice ma un ambiente che resta in fibrillazione. Ampi vuoti sugli spalti e contestazione alla squadra già prima della gara: sull’autobus arrivando allo stadio e poi in campo, con riferimenti espliciti anche al presidente De Laurentiis. Serviranno altre prestazioni e risultati per riconciliarsi con la propria gente. Perché a maggior ragione il risultato di oggi fa aumentare i rimpianti sulla grande occasione perduta dal Napoli. Entrambi gli allenatori puntano su un assetto molto offensivo. Spalletti schiera ancora Mertens accanto a Osimhen e soprattutto ritrova Di Lorenzo, uomo fondamentale negli equilibri di squadra. Dionisi schiera tutti i suoi gioielli azzurro Italia, Berardi-Raspadori-Scamacca con l’unica eccezione di Djuricic che prende il posto dell’indisponibile Traore. Ma più che una questione tattica si tratta di concentrazione. La squadra di casa deve dimostrare parecchio al proprio pubblico, quella ospite semplicemente non c’è. Lo si capisce dopo due minuti quando Chiriches s’inventa uno sciagurato passaggio indietro sul quale si avventa Osimhen che anticipa Consigli in uscita ma di sinistro, defilato, colpisce il palo. Il Napoli prende coraggio e avanza con tecnica e un minimo di convinzione. E così, al primo angolo, Insigne mette la palla sulla testa di Koulibaly che non ha nemmeno bisogno di staccare alto e può piazzare nell’angolo più lontano. Fanno a tempo Mertens e Insigne a slalomeggiare in area senza trovare il bersaglio, poi il raddoppio. Ancora angolo di Insigne e stacco senza ostacoli per Osimhen che segna il suo gol numero 13 in campionato eguagliando il suo record personale a Lilla, due stagioni fa. Non pervenuta la reazione del Sassuolo e così Mertens ruba palla a Frattesi (fallosamente?), dà in verticale per Osimhen che crossa sul secondo palo con Lozano che torna al gol pure lui. Difesa emiliana spettatrice. Come due minuti dopo quando Mertens si porta il pallone in area sul destro e calcia con precisione sul secondo palo.

Dionisi passa a un 4-3-3 con Lopez basso a protezione della difesa, inserendo Henrique mezzala al posto del trequartista Djuricic. L’emorragia si ferma, ma solo perché il Napoli non ha alcun bisogno di alzare il ritmo. Nella ripresa si gioca a ritmi da scampagnata, e logicamente la qualità degli azzurri ha la meglio. Bello il triangolo Mertens-Fabian col quale il belga realizza una doppietta che lo porta a 148 gol con questa maglia, il migliore cannoniere di sempre, di gran lunga. Al posto di uno spento Scamacca entra Defrel che fa registrare il primo, molle tiro in porta, dopo un’ora. Ci si trascina stancamente fino alla chiusura del primo set, siglato da Rrahmani su azione successiva a calcio d’angolo. C’è il tempo per il gol della staffa di Lopez, che fa intendere come i problemi di attenzione difensiva del Napoli siano da risolvere. E anche a fine gara la contestazione delle curve continua.

Davide Ferriero

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