Il governo chiude la partita di viceministri e sottosegretari e allarga le maglie del governo che, con l’indicazione del consigliere di Stato Filippo Patroni Griffi per la Funzione Pubblica, arriva a 17 ministri, piu’ naturalmente il premier. I vice, nominati stasera dal consiglio dei ministri, sono 3 e 25 i sottosegretari. Intanto, nel Pdl scoppia il caso del ‘politico’ di vecchio corso Giampaolo D’Andrea, anche se non ricandidato alle ultime elezioni, nominato sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e subito oggetto di un duro attacco di diversi parlamentari del Popolo della liberta’.

”Nulla di personale verso D’Andrea ma la decisione di nominare un politico tradisce la ragione costitutiva del governo, chiediamo coerenza e non vorremmo essere costretti a negargli l’appoggio, dicono in una nota congiunta Guido Viceconte, Cosimo Latronico, Salvatore Mazzaracchio, Ulisse Di Giacomo, Giuseppe Moles e Vincenzo Taddei. Duro anche il capogruppo al Senato Maurizio Gasparri chde parla di ‘violazione’ di un principio. Ma il coordinatore del Popolo della liberta Ignazio La Russa Frena affermando: ”Non sara’ un sottosegretario in piu’ o in meno a cambiare le sorti di questo governo”. Un altro esponente del Pdl, Guido Crosetto, critica anche la presenza di Gianluigi Magri, ex deputato dell’Udc e membro dell’Agcom, finito alla difesa e anch’esso, come D’Andrea, non ricandidato alle ultme elezioni. Per il resto, poche le sorprese, al di la’ del nuovo ministero: Vittorio Grilli, in aspettativa dalla carica di direttore generale del Tesoro, diventa viceministro dell’Economia e in una squadra di tecnici, alla fine solo Giampaolo D’Andrea, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, e Gianluigi Magri alla Difesa sono gli unici ad avere un passato da parlamentare. Domani il governo si presentera’ al gran completo alla prima prova di voto alla Camera sulla modifica dell’art.81 sul pareggio di bilancio. Il premier Mario Monti ha accelerato, prima della partenza domani per l’Eurogruppo a Bruxelles, la nomina di sottosegretari e viceministri per concentrarsi sul primo pacchetto di misure economiche, previsto per il 5 dicembre. La stretta sulla squadra e’ arrivata con un consiglio dei ministri lampo, durato appena venti minuti. Ma cominciato con oltre un’ora di ritardo per sciogliere gli ultimi nodi, tra i quali la decisione di affidare ad un ministro la delega della Funzione Pubblica, che era rimasta in carico alla presidenza del consiglio. La decisione sarabbe stata presa nel corso del’incontro che Monti ha avuto con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Sciolto anche il nodo di Vittorio Grilli: il direttore generale del Tesoro sara’ il braccio destro di Monti all’Economia dopo essersi messo in aspettativa dall’incarico a via XX Settembre con un taglio allo stipendio del 70 per cento. Al Tesoro, come sottosegretari, arrivano anche Vieri Ceriani, gia’ a capo dei servizi fiscali di Bankitalia, e Gianfranco Polillo. Al fianco di Corrado Passera, allo Sviluppo, arriva come viceministro con delega alle Infrastrutture Mario Ciaccia, attuale amministratore delegato di Biis, societa’ controllata da Intesa San Paolo. Il terzo viceministro e’ Michael Martone, professore di diritto del Lavoro non ancora quarantenne, che va al Welfare. Alla Giustizia viene nominato sottosegretario Salvatore Mazzamuto, gia’ consigliere giuridico del ministro Angelino Alfano per la riforma del codice civile.

 

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