SANT’AGATA DEI GOTI – Sara’ anche passato un secolo da quell’atto di nascita compilato con il pennino e l’inchiostro di un calamaio, mentre oggi la notizia delle cento candeline rimbalza su tablet e smartphone, e i suoi nipoti la condividono su Facebook. Ma l’amore verso i suoi ”figli”, quei disabili psichici che accudisce da 50 anni, e’ sempre lo stesso, e loro non la lasciano sola neanche un minuto.

Nemmeno quando deve concedersi a fotografi e telecamere, perche’ suor Gilda, che oggi a Potenza ha festeggiato cento anni, deve celebrare anche un primato: quello della suora piu’ anziana d’Italia. Maria Giovanna Sarracino – questo il nome di battesimo della religiosa – e’ nata a Sant’Agata dei Goti (Benevento) il 1 dicembre 1911. Sono passati 74 anni da quando e’ entrata, nel 1937, nella congregazione delle Ancelle della Divina Provvidenza (fondata da don Pasquale Uva nel 1922). A cento anni, suor Gilda diventa cosi’ la religiosa piu’ anziana d’Italia. Seconda al mondo solo a una suora spagnola, suor Teresita, che ad agosto ha raggiunto il traguardo dei 103 anni, ricevendo anche la visita del Papa. In Basilicata si tratta del secondo ”record” di questo tipo, dopo quello di monsignor Antonio Mennonna, il vescovo piu’ anziano d’Italia, morto a Muro Lucano (Potenza) nel 2009 a 103 anni. Dal 1958 suor Gilda si e’ trasferita a Potenza, nell’istituto ”Don Uva”, badando a persone con problemi mentali. Ed e’ ovviamente nella struttura potentina, tra i suoi pazienti – che lei chiama ”figli prediletti” – che ha voluto festeggiare il secolo di vita. E’ entrata in chiesa, poco dopo le 10.30, appoggiandosi al braccio di una consorella e a una stampella: il vescovo metropolita di Potenza, monsignor Agostino Superbo, celebra una messa in suo onore, ma lei decide di andarsi a sedere in disparte, tra le sue ”creature” che quasi la soffocano in troppi abbracci. Dopo una prima tornata di flash e riprese, qualcuno le spiega che lei e’ la festeggiata, e dovrebbe occupare uno dei posti in prima fila, dove ci sono anche i nove nipoti che sono venuti appositamente dal Sannio, e che le hanno portato torta e regali. Nell’omelia, il vescovo la ringrazia per tutto quello che ha fatto, 74 anni di vocazione e mezzo secolo di ”devozione ai piu’ deboli”: suor Gilda e’ una donna forte, non solo perche’ durante la Messa, a cento anni, si alza dal banco ogni volta che e’ necessario, ma soprattutto ”per quella fede costruita sulla carita’ – ha aggiunto monsignor Superbo – come una casa costruita sulla roccia”. Al termine della funzione, le donano un cesto con cento rose. Su ogni rosa le suore hanno legato un bigliettino con un pensiero di don Uva. E suor Gilda regala ognuno di questi fiori a tutti quelli che si avvicinano e le danno un bacio. In particolare ai suoi ”figli” che, incuranti delle telecamere, continuano a stringerla in un lungo abbraccio. In fondo, il mondo sara’ anche cambiato nell’ultimo secolo, ma l’amore di suor Gilda per i suoi malati, quello no. Perche’ flash e social network, in fondo, possono anche aspettare.

 

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