La Polizia Penitenziaria potrebbe lasciare il Castello Aragonese di Aversa per far spazio al Tribunale di Napoli Nord, ormai diventato operativo da un anno e che non può esser più confinato in un’ala del complesso storico sito al centro di Aversa. C’è bisogno di maggior spazio e ciò può avvenire soltanto se la scuola chiude. Contro questa evenienza nelle scorse settimane si sono mobilitati i sindacati dei baschi blu. E ieri è arrivata la presa di posizione ufficiale dell’Alleanza Sindacale di Polizia Penitenziaria (Alsippe) che ha anche annunciato l’imminente presentazione di interrogazioni alla Camera e in commissione Giustizia al Senato per avere risposte chiare dal governo. La nota a firma del segretario generale Belfiore è stata inviata al Ministro della Giustizia Onorevole Andrea Orlando , al Capo di Gabinetto del Ministro Dottor Gianni Melillo, al Sottosegretario alla Giustizia Dottor Cosimo Ferri, al Vice Capo del D.A.P. Dottor Luigi Pagano,al Direttore Generale della del Personale e della Formazione del DAP Consigliere . Riccardo Turrini Vita , al Direttore dell’Ufficio Relazioni Sindacali Dottoressa Pierina Conte , al Provveditore per l’Amministrazione Penitenziaria della Regione Campania Dottor Tommaso Contestabile, al Presidente della Regione Campania Dottor Stefano Caldoro , al Sindaco del Comune di Aversa Dottor Giuseppe Sagliocco ,
Ecco la nota inviata dal segretario generale aggiunto Alessandro Belfiore:
Oggetto: Scuola di formazione e aggiornamento del Corpo di polizia del personale dell’Amministrazione Penitenziaria di Aversa.
Il complesso formativo della Scuola di Aversa nasce quale polo d’attrattiva culturale – avanguardistico – nell’aggiornamento e formazione del personale di Polizia Penitenziario nel meridione, specificamente nella zona cd. “calda” dell’hinterland casertano.
Fine di tale realizzazione, con ingenti impegni di spesa per ristrutturare il castello Aragonese, risultava essere quello di avere un sito di formazione e aggiornamento che costituisse vanto e prestigio nel panorama penitenziario, garantendo, al contempo, una presidio di sicurezza in un territorio alquanto denso di criminalità.
Tale Polo formativo, in più di dieci anni di attività, ha mantenuto fede all’impegno di elevare lo spessore formativo e culturale del personale di Polizia Penitenziaria, costituendo anche una preziosa risorsa ed un cospicuo vantaggio della cittadina aversana e di tutto il meridione.
Allo stesso tempo la sua venuta ad esistenza si è sempre giustificata sul fatto che la maggior parte del personale interessato alla formazione è prevalentemente proveniente dalla Campania e dalle altre regioni limitrofe del meridione. Mentre la coesistenza di due plessi formativi per la Polizia Penitenziaria nella stessa Regione Campania, da un lato trovava ratio nelle considerazioni geografiche appena dette, e dall’altro, nel fatto che la S. F. A. P. di Portici fosse la predestinata – da un punto di vista strutturale e logico – alla chiusura.
È chiara in tal senso l’antinomia che si è venuta a creare, dove una SFAP perfettamente funzionante e che non richiede spese per il suo utilizzo – quella di Aversa – verrà ad essere chiusa, mentre un’altra – quella di Portici – che di spese ne richiede in cifre oltre i sei zero, resterebbe in vita (senza neanche sapere se attualmente può ospitare a norma i corsi e per quanto tempo potrà mai reggere in questo stato).
Quando, invece, gli attuali spazi destinati alla Scuola di Aversa, consentirebbero una sorta di felice coesistenza e sopravvivenza della stessa Scuola con il Tribunale da poco insediatosi all’interno del Castello Aragonese che li ospita.
Di fatto, al Tribunale per continuare ad espandere la sua attività con il carico sopraggiunto, occorrono ufficialmente 15 stanze, che la Scuola di Aversa può agevolmente concedere, potendo, poi a sua volta soddisfare le esigenze didattiche previste, essendo in grado di ospitare 80 – 90 allievi per corso.
Pertanto, pur rispettando le esigenze del Tribunale che si è insediato nel plesso, la Scuola – senza alcun dispendio economico – potrebbe continuare ad esistere, garantendo i suoi alti livelli formativi.
Allo stesso si evitare l’assurdo paradosso di sopprimere una Scuola efficiente, per far restare in vita un’altra Scuola che necessita ingenti somme per il suo ripristino efficiente, ed allo stesso tempo, verrebbero soddisfatte le legittime pretese del Tribunale in loco operante. Il tutto senza alcun onere ed in perfetta linea di risparmio economico che la Spending review governativa richiede.
Infine, che dire dello smacco subito dai concittadini aversani che vedono dopo anni privarsi di un sito fortemente voluto come quella della Scuola di Polizia Penitenziaria. Ed è doveroso accennare che i contatti pregressi con la massima autorità cittadina evidenziano tutto l’interesse comunale a rendere disponibile altra struttura per ospitare la Scuola Penitenziaria, stante la longeva e fruttuosa convivenza cittadina della stessa.
Per tanto questa Sigla sindacale propone una linea di mediazione che consenta al Tribunale di recuperare altri spazi sopprimendo quelli dell’attuale Scuola non utilizzati e di contro, consentendo nel razionalizzare l’impiego delle risorse per ognuno disponibili, alla Scuola di continuare la propria attività nel panorama campano e meridionale in attesa che gli impegni locali possano trovare piena attuazione nell’interesse reciproco alla conservazione di entrambi i plessi: quello Giudiziario e formativo.
In conclusione, questa O. S. si oppone fermamente alla chiusura della Scuola quale perdita di patrimonio formativo e vanto dell’ Amministrazione penitenziaria e chiede alle Autorità in indirizzo di soprassedere alle procedure comunicate almeno sino all’individuazione di altra soluzione più congeniale alle esigenze di tutti: quelle dell’Amministrazione, dell’Autorità comunali sede e giudiziarie, nonché della Polizia Penitenziaria tutta.