Quali furono “ai più alti livelli istituzionali e politici le reazioni piu’ immediate alle stragi” di mafia del 1993? Questa la domanda del pm Nino Di Matteo, alla quale il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano risponde in modo articolato. “La valutazione comune alle autorità istituzionali in generale e di Governo in particolare – afferma il capo dello Stato – fu che si trattava di nuovi sussulti di una strategia stragista dell’ala più aggressiva della mafia, si parlava allora in modo particolare dei corleonesi, e in realtà quegli attentati, che poi colpirono edifici di particolare valore religioso, artistico e così via, si susseguirono secondo una logica che apparve unica e incalzante, per mettere i pubblici poteri di fronte a degli aut-aut, perché questi aut-aut potessero avere per sbocco una richiesta di alleggerimento delle misure soprattutto di custodia in carcere dei mafiosi o potessero avere per sbocco la destabilizzazione politico-istituzionale del paese e naturalmente era ed è materia opinabile. Comunque non ci fu assolutamente sottovalutazione, noi siamo arrivati con la sua domanda ad un periodo che vede Carlo Azeglio Ciampi Presidente della Repubblica e Ciampi è tornato molte volte, in più pubblicazioni, anche in libri recenti, su quello che di inquietante presentò quel momento e non soltanto per gli attentati che furono compiuti a Firenze, a Milano, a Roma in modo quasi concomitante, un pò prima maggio, se ben ricordo, i Georgofili, e luglio gli altri. Ma addirittura citò come particolarmente inquietante l’episodio di un black aut al Quirinale. Quindi c’era molta vigilanza, molta sensibilità e molta consapevolezza della gravità di questi fatti”. A questo punto interviene di nuovo il pubblico ministero Di Matteo: “E quindi lei ha detto si ipotizzò subito che la matrice unitaria e la riconducibilità ad una sorta di aut-aut, di ricatto della mafia, ho capito bene?”. E Napolitano: “Ricatto o addirittura pressione a scopo destabilizzante di tutto il sistema… Probabilmente presumendo che ci fossero reazioni di sbandamento delle Autorità dello Stato, delle forze dello Stato”.

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