Le frodi a tavola sono quelle piu’ temute dagli italiani con sei cittadini su dieci che le considerano piu’ gravi di quelle fiscali e degli scandali finanziari, poiche’ possono avere effetti sulla salute. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Swg in occasione della seconda Giornata nazionale anticontraffazione durante la quale e’ stata messa a segno l’importante operazione della Guardia di Finanza che ha portato al sequestro di prodotti che sarebbero stati distribuiti con etichetta ‘biologico’ provenienti da Paesi terzi come la Romania e destinati ad altro tipo di alimentazione o semplicemente frutto di coltivazioni normali.
Secondo il primo Rapporto sui crimini agroalimentari in Italia realizzata da Coldiretti e Eurispes il volume d’affari delle agromafie, ovvero delle attivita’ della criminalita’ organizzata nel settore agroalimentare, ammonta oggi a 12,5 miliardi di euro (il 5,6% dell’intero business criminale). Spesso la criminalita’ si avvantaggia della mancanza di trasparenza nei flussi commerciali e nell’informazione ai consumatori. In questa situazione c’e’ spazio per comportamenti illeciti dagli effetti gravissimi sia per la salute delle persone che per l’attivita’ economica delle imprese. Per questo ”anche alla luce dell’aumento record del 49 per cento delle importazioni di prodotti biologici, che nel 2010 hanno raggiunto addirittura quasi i 74 milioni di chili, e’ importante – sostiene la Coldiretti – introdurre al piu’ presto il marchio per il biologico italiano. I rischi peraltro crescono con l’allungarsi della filiera e l’aumento degli intermediari che si frappongono tra produttore e consumatore perche’ nei troppi passaggi si infiltra la criminalita’ che fa aumentare i prezzi e riduce la qualita”’. ”Acquistare direttamente dai produttori agricoli o nelle botteghe e mercati degli agricoltori di campagna amica e’ – conclude la Coldiretti – una garanzia ulteriore anche perche’ si tagliano le intermediazioni e si migliora il rapporto prezzo/qualita”’.