Vincenzo De Luca commenta su facebook la condanna ad un anno: “Apprendo – si legge – di una mia condanna per abuso di ufficio. L’accusa verteva sulla nomina da parte mia, in qualità di commissario di governo, del “Project manager” per un termovalorizzatore nel 2008. Tale nomina, come risulta dagli atti processuali, mi fu richiesta dal RUP (responsabile unico del procedimento). L’accusa ha sostenuto – come risulta dagli atti – che bisognava nominare un “coordinatore” e non un “Project manager”, in quanto quest’ultima figura non è in uso nella pubblicaamministrazione. In sintesi, le due figure sono equivalenti e il compenso spettante è lo stesso, e viene deciso dal RUP: si tratta, nel caso specifico, di 8.000 euro netti percepiti – come documentato – per 18 mesi di intenso e qualificato lavoro da parte del Project manager. Mi auguro che questa vicenda sia assunta sul piano nazionale – in primo luogo dal PD – come l’occasione per una grande battaglia a difesa delle persone perbene e degli amministratori che dedicano una vita al bene pubblico, ma sono costretti a vivere un calvario. Mi auguro che le carte processuali siano rese pubbliche, siano lette da tutti e in tutte le sedi: che si svilippi una discussione pubblica, che si ragioni a voce alta su cosa è diventato il diritto in Italia. Mi auguro che l’ANCI decida di esistere, a tutela della dignità, delle funzioni e dell’autonomia di Sindaci e amministratori che, pur non rubando, non disamministrando e mantenendo un rigore spartano, sono carne da macello nell’indifferenza generale. In queste condizioni, ben presto non ci sarà più nessuna persona perbene disponibile ad assumere responsabilità pubbliche, ma avremo soltanto o delinquenti o ignavi. Verificheremo le iniziative da sviluppare nei prossimi giorni. Si prospetta, credo, una ripetizione della vicenda del Sindaco di Napoli. Intanto, rivolgo un saluto ed un grande abbraccio a quanti hanno guardato e guardano a me come ad una speranza di rinnovamento della politica e di salvezza della Campania. Io non ho nessuna intenzione di mollare. Da oggi comincia una grande battaglia di civiltà”.