Piedimonte Matese- Quella che dovrà sbrogliare il sindaco di Piedimonte Matese, Vincenzo Cappello(PD), non è, forse, il passaggio più difficile che dovrà guadare da quando è a capo dell’amministrazione del maggiore centro matesino. Non è una turbolenza qualsiasi: è una crisi vera e propria . Sarebbe sbagliato minimizzare. In primis, sarebbe sbagliato se si guardasse solo ai nomi da piazzare e far girare, allo schema dell’organigramma con i nomi da incasellare. Certo fondamentale : le cose da fare e pensare camminano sulle gambe delle persone e non è indifferente l’attribuzione a questo o a quello. Questo con quelle risorse che dà la maggioranza o , più a lungo termine, con la finestra esterna che si vuole aprire con la modifica dello statuto comunale e quindi darsi una possibilità in più sul piano operativo. Quindi guai a ridurla o confinarla a nomi. Lo sforzo maggiore è dare uno slancio di tipo programmatico: in altri termini una verifica seria di ciò che si è fatto o facendo in riferimento al programma amministrativo (servizi , opere pubbliche, urbanistica, partecipazione popolare) sbandierato agli elettori e alle numerose insufficienze, carenze emerse o più o meno latenti. Una crisi politica poi con i partiti ridotti a pura facciata ornamentale e “Piedimonte Democratica” un’operazione di “riverniciamento” bianco-rossoverde giusto da corrispondere alle esigenze del marketing elettorale. Un passaggio delicato, dunque, non solo per le vicende giudiziarie, legate agli appalti, in affidamento diretto, dell’ospedale di Caserta, che hanno coinvolto il segretario politico locale, pur nella sua attività professionale, ma anche per il “tirarsi fuori”, a livello di impegno operativo in giunta, prima di Corrado Pisani(bilancio) e poi di Antonio Ferrante(lavori pubblici), assente da mesi in giunta, pur garantendo entrambi l’appoggio nella qualità di consiglieri di maggioranza. Per non richiamare altre deleghe rimesse da parte di singoli consiglieri . Troppo e molto impegnativo anche per un sindaco attivissimo concentrare, a lungo, deleghe importanti specie quella legati alla programmazione e gestione finanziaria con un bilancio di previsione da preparare e presentare in consiglio. Duro far ritornare i conti politici da sistemare e contabili da raddrizzare , tra tagli e entrate insufficienti.

Michele Martuscelli

 

 

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