Con intimidazioni e attentati, imponevano il subappalto alle imprese edili che si erano aggiudicate lavori nei Comuni di Quindici, Marzano di Nola e Monteforte (Avellino). Con la complicità di impiegati e tecnici comunali, venivano a conoscenza di notizie utili ad aggiudicarsi le gare bandite dai Comuni. Cinque persone di età compresa tra i 32 e i 68 anni – le cui generalità non sono state rese note dagli inquirenti – sono state arrestate all’alba dalla Squadra Mobile della Questura di Avellino in esecuzione di un’ordinanza del gip del Tribunale di Napoli emessa su richiesta della Dda. L’ operazione “Santa Cristina”, come l’hanno definita gli investigatori, è il frutto – ha detto il questore di Avellino, Maurizio Ficarra – di due anni di indagini nate dalla denuncia di un imprenditore di Quindici (Avellino), che stava eseguendo lavori per conto del Comune di Domicella (Avellino), messo sotto pressione per cedere i lavori in sub appalto a un’altra impresa, titolare a sua volta di una cava per l’estrazione di inerti, gestita da alcuni degli indagati. Per ottenere la cessione dell’appalto, avevano incendiato anche un escavatore di proprietà dell’imprenditore. Agli indagati sono stati anche contestati minacce e intimidazioni nei confronti di un’altra impresa che dopo aver vinto l’appalto, stava eseguendo lavori di sistemazione idrogeologica per conto del comune di Marzano di Nola (Napoli). Due degli indagati, un 32enne di Quindici (Avellino) e un 54enne originario di New York, sono stati trasferiti in carcere, gli altri sono agli arresti domiciliari. Quattro persone, tra cui un impiegato e un tecnico comunale che fornivano agli arrestati notizie riservate, sono state denunciate a piede libero per favoreggiamento aggravato. Gli arrestati devono rispondere di turbativa d’asta, minacce, incendi dolosi, danneggiamenti ma anche di detenzione illegale di armi e munizioni.