“L’agricoltura della Campania ha pagato un prezzo ingiusto all’emergenza della Terra dei Fuochi. Un danno di immagine alle nostre eccellenze agroalimentari su cui Coldiretti metterà il massimo impegno per recuperare, cogliendo l’occasione dell’Expo 2015”. Gennaro Masiello, presidente regionale di Coldiretti e vicepresidente nazionale, ha commentato così le ultime notizie sulle indagini effettuate sui terreni dei 57 Comuni delle province di Napoli e Caserta individuati dalla direttiva 23 dicembre 2013. Tutti i prodotti agricoli della Terra dei Fuochi destinati all’alimentazione umana sono risultati conformi ai limiti di legge. Pertanto non sono più necessarie le misure cautelari sulla commercializzazione dei prodotti agroalimentari dell’area, previste dal decreto interministeriale dell’11 marzo 2014. “Pur comprendendo la prudenza con cui è stata affrontata la vicenda – sottolinea Masiello – oggi tiriamo le somme di una pagina nera per la nostra regione. Una condizione figlia di un disastro non certo ascrivibile al mondo agricolo ha prodotto un danno di immagine enorme, su cui sono piombati anche gli speculatori. Sparare sulla Campania è diventato l’esercizio più facile per chiunque volesse raccontare una storia negativa. Evidentemente quella storia c’è stata, ma non nelle proporzioni che ha assunto nell’immaginario collettivo. Eppure di disastri ambientali in altre regioni ci sono stati, ma non hanno ricevuto lo stesso trattamento. Abbiamo vissuto momenti drammatici, nei quali Coldiretti ha chiesto sempre di mantenere sangue freddo e di garantire rapidità nelle risposte. A distanza di tanti mesi da quando il caso è scoppiato, questa notizia ci rallegra, ma ci lascia l’amaro in bocca. Coldiretti è impegnata con le Istituzioni – conclude Masiello – per garantire un ruolo dell’agricoltura sempre più in linea con le nuove direttive europee. Gli agricoltori vogliono essere le sentinelle ambientali del territorio, perché sono i primi a volerlo. Al danno di immagine ricevuto cercheremo di porre rimedio con tutte le nostre forze. In parte abbiamo già cominciato la scorsa settimana, con la candidatura dell’arte della pizza napoletana all’Unesco e con la selezione delle aziende che rappresenteranno le eccellenze della Campania a Milano. Ma faremo anche altro. La pagina nera di Terra dei Fuochi non deve mai più ripetersi, ma occorrono prevenzione e trasparenza”.

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