Umberto Vitale, 43 anni, agente di Polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Secondigliano avrebbe incontrato il cognato dell’ex sottosegretario Cosentino, Giuseppe Esposito, consigliere comunale a Trentola Ducenta, in 36 occasioni, che sono state filmate, ad un distributore di benzina a Succivo. In cambio di soldi e dell’ assunzioni di familiari, l’ agente di custodia avrebbe ricevuto oggetti e documenti da far entrare nel carcere e da recapitare a Cosentino. Tra essi, un IPod, trovato nel corso di una perquisizione il 21 marzo scorso nella cella dell’ex deputato, che subito dopo fu trasferito nel carcere di Terni. Queste le accuse della Dda di Napoli. Le indagini coordinate dall’ aggiunto Giuseppe Borelli e condotte dai pm Fabrizio Vanorio, Sandro D’Alessio ed Antonello Ardituro. Oltre ad un IPod gli inquirenti hanno sequestrato medicinali, documenti relativi ad un procedimento in corso al Tribunale del Riesame di Napoli sulla famiglia dell’ex politico, e pacchi contenenti mozzarella. Almeno 30 le tipologie di oggetti sequestrate. Dalle indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta, è emerso che l’ agente della Penitenziaria Umberto Vitale avrebbe fatto entrare i beni nella sua auto, contando sul fatto di non essere perquisito. Inoltre avrebbe permesso all’ex politico di muoversi liberamente di notte all’ interno del carcere di Secondigliano. Tali privilegi sarebbero stati assicurati anche ad alcuni detenuti del clan Simeoli. In una circostanza, hanno accertato gli investigatori, Vitale e Giuseppe Esposito, fratello della moglie di Cosentino, Maria Costanza Esposito, si sarebbero incontrati al distributore senza scambiarsi nulla. Per la Dda sarebbe stata l’occasione per scambiarsi messaggi verbali riservati dal momento che i due non si conoscevano. Gli inquirenti hanno accertato incontri tra Vitale e la moglie di Cosentino. Per la donna è stato disposto l’ obbligo di dimora nel Comune di residenza. L’ ex sottosegretario comparirà domani in video-conferenza al processo Eco4 sulle infiltrazioni della camorra nel consorzi di bacino casertani in corso al tribunale di Santa Maria Capua Vetere per proseguire le sue dichiarazioni spontanee.