Lui, il regalo, regge sempre ma è low cost, arriva da offerte on line, debutta con buoni acquisti da spendere nei giorni di saldo, o è un saporito pacchetto gastronomico. Con richiami di saldi già in gran parte delle vetrine, al 30 e anche al 50 per cento di ribasso. Da Milano, dove i primi dati parlano di calo del 15 per cento nella centralissima via Montenapoleone,
a Palermo dove ormai le speranze dei commercianti sono tutte rivolte alla Befana e alla settimana dei saldi anticipati al 2 gennaio; da Napoli, dove è di gran moda l’acquisto sul web che promette di abbattere i costi fino al 50 per cento ma si vedono code anche di fronte alle boutique del super-lusso, a Roma dove i grandi magazzini hanno scaffali per le offerte Regalo di Natale sì, ma con ticket che rimandano l’acquisto ai giorni dei saldi. Posticipati, dilazionati. Un buono con cui, invece di prendere un pensiero a prezzo pieno oggi, si aspetta gennaio e magari ci si può comprare qualcosa di meglio. Niente viaggi per le feste e cenone rigorosamente a casa. Il Natale nell’Italia della crisi oscilla tra acquisti gastronomici, promesse di futuri pacchi scontati e pensierini on line che però sforano i tempi di consegna e lasciano gli acquirenti a bocca asciutta. Un pò dovunque però non si rinuncia all’acquisto dell’Ipad.
A Torino si contabilizza un meno 30 per cento, con un tour di shopping “promozionale” del sindaco Piero Fassino via Carlo Alberto a comprare gli ultimi pacchetti. Sotto la Mole, giù a precipizio l’abbigliamento e il lusso, stabili o in lieve perdita i libri, mentre il vero trionfatore è stato il cibo, in tutte le sue forme: dalle scatolette di cioccolatini d’autore alla buona bottiglia, dal panettone alle scatole ricolme di vasetti. Anche Genova è alle prese con Babbo Natale avaro: neppure alla vigilia i negozi si sono riempiti. Bene gli alimentari – segno che il pranzo di Natale rimane una tradizione intoccabile – male il resto. Le associazioni dei commercianti stimano un crollo delle vendite del 15 per cento rispetto al 2010. A rabbuiare l’umore dei liguri ci si mette anche la tramontana che spazza e intristisce la città. E anche Bologna non ride: che sia per liquidazione totale perchè molti negozi dopo le feste chiuderanno definitivamente, che sia per una precisa strategia per non affondare, quasi tutte le vetrine offrono regali last minute a prezzi davvero scontatissimi.