Scricchiola la maggioranza di Erdogan dopo i risultati alle elezioni politiche turche. Con il 94% delle schede scrutinate, riferisce Cnn Turk, l’Akp di Erdogan si ferma al 41,2% – contro il 50% alle politiche del 2011 – e perde la maggioranza assoluta in parlamento con 260 seggi su 550.

Il Chp è al 25,2% (130 seggi), il Mhp al 16,6% (82), i curdi dell’Hdp al 12,4% (78). Insieme i tre partiti di opposizione hanno 280 deputati. Secondo i primi dati diffusi da Cumhuriyet dopo lo spoglio del 70% delle schede alle politiche turche, l’Akp di Erdogan avrebbe il 43,6% (269 seggi, sotto la maggioranza assoluta), il Chp di Kemal Kilicdaroglu il 24,3% (123 seggi), l’Mhp di Bahceli il 17,1% (86) e il partito curdo supererebbe la soglia del 10%, con il 10,6% (72 seggi). Gli occhi sono ora puntati in particolare sul risultato del Hdp, il ‘Podemos curdo’ di Selahattin Demirtas, che se riuscirà a superare lo sbarramento del 10% potrebbe impedire al partito islamico Akp di raggiungere i 330 seggi su 550 necessari per cambiare la costituzione e imporre una superpresidenza come chiede il capo dello stato Recep tayyip Erdogan. Se inoltre il risultato degli altri due partiti di opposizione, Chp e Mhp, sarà migliore del previsto, l’Akp potrebbe vedere minacciata anche la maggioranza assoluta di 276 seggi che dal 2002 gli ha consentito di governare da solo il paese. Oltre 53 milioni di elettori turchi sono chiamati al voto oggi per eleggere il nuovo parlamento e decidere il nuovo assetto politico del paese. Queste elezioni sono considerate le più importanti dalla fondazione della repubblica nel 1923. Le elezioni si svolgono in un clima teso, nel timore di nuove violenze dopo l’attentato che venerdi sera ha colpito un comizio del partito curdo Hdp a Diyarbakir. Circa 400mila agenti sono in servizio in tutto il paese. Già questa mattina si sono verificati i primi incidenti. Secondo quanto riferisce l’agenzia Dogan, nella provincia sudorientale di Sanliurfa 15 persone sono rimaste ferite in uno scontro nei pressi di un seggio elettorale in cui sarebbero stati branditi anche pistole e coltelli. Oltre 100mila sono invece i cittadini mobilitati per controllare le operazioni di spoglio alla luce dei forti timori di brogli emersi in questi giorni. “Lavorerò fino al mattino per assicurarmi che le misure di sicurezza funzionino”, ha detto oggi dopo aver votato il ministro uscente dell’Energia Taner Yildiz, che lo scorso anno attribuì all’ingresso di un gatto in una centralina elettrica il blackout in 22 province durante lo spoglio del voto amministrativo. Erdogan, “affluenza alta, democrazia forte” – “L’affluenza sembra essere alta, è l’indicazione di una democrazia forte. Andare a elezioni regolari e non anticipate è un segnale di stabilità”. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan dopo aver espresso il suo voto in un seggio di Uskudar, sulla sponda asiatica di Istanbul, per le elezioni politiche di oggi. Sebbene non sia candidato, il voto è considerato da molti un referendum su di lui.

 

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