I Carabinieri di Napoli hanno arrestato cinque persone ritenute coinvolte nell’omicidio di Raffaele Canfora, il giovane di 25 anni assassinato a Ercolano il 18 marzo del 2015 nell’ambito di attriti tra gruppi camorristici per il controllo dello spaccio di droga nell’area est di Napoli.

Si tratta di mandanti ed esecutori materiali dell’omicidio, tra cui figura un giovane allora 17enne. La vittima prelevò in auto i suoi ‘amici­carnefici’ dal famigerato rione Conocal di Ponticelli, a Napoli. Con loro si spostò a Ercolano dove fu ucciso. Gli assassini occultarono il cadavere del 25enne nelle campagne casertane, dove fu poi ritrovato. Due le misure cautelari emesse dall’autorità giudiziaria: una dal gip del tribunale ordinario, nei confronti di 4 persone e l’altra, dal gip del Tribunale per i minorenni, nei confronti di un giovane all’epoca dei fatti diciassettenne. Un provvedimento è stato notificato al destinatario in carcere, in quanto già detenuto. I cinque sono accusati, a vario titolo, di omicidio, detenzione e porto abusivo di armi comuni e da guerra, distruzione e soppressione di cadavere, danneggiamento seguito da incendio e favoreggiamento personale, con l’aggravante dalle finalità mafiose. Le indagini sono state eseguite dai Carabinieri della Compagnia Napoli Vomero e della Tenenza di Cercola, coordinati dai magistrati della DDA partenopea. Raffaele Canfora sarebbe stato picchiato e poi ucciso in una stradina al confine tra i comuni di Ercolano e San Giorgio a Cremano, nel Napoletano. Lì, in via Patacca, i carabinieri trovarono una pozza di sangue e diversi bossoli. Il cadavere del giovane, in avanzato stato di decomposizione, venne trovato il 19 aprile scorso, poco più di un mese dopo la scomparsa, nelle campagne casertane, in località Valle di Maddaloni.

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