NAPOLI – Massimiliano Amato, 41 anni, detto ‘o bandito, a capo degli ultras napoletani che si riconoscono nella sigla “Fedayn” all’epoca dei fatti, e’ uno dei 13 destinatari di misura cautelare in carcere arrestati nel corso dell’operazione della Guardia di Finanza di Napoli contro una organizzazione che importava cocaina dalla Spagna per il mercato campano.
Amato, dicono le indagini, era lo stretto collaboratore dei vertici del gruppo, i fratelli Giuseppe e Fabio Sabatino, di San Giorgio a Cremano, che avevano contatti diretti con i fornitori spagnoli e che spesso si recavano per questo nella penisola iberica. Il gip di Napoli aveva firmato 18 provvedimenti restrittivi, di cui 2 a carico di cittadini spagnoli, ma tre persone sono ancora ricercate. L’indagine che ha portato ai 13 arresti ha preso l’avvio nel settembre 2005 e in due diversi episodi ha gia’ permesso il sequestro di oltre 51 chili di cocaina nascosta in autoarticolati in viaggio sulla A1 Milano-Napoli e l’arresto di 3 corrieri. Fabio, uno dei fratelli Sabatino, inoltre, e’ stato vittima nel corso dell’inchiesta di un rapimento in Spagna. Giuseppe Sabatino, infatti, non aveva pagato 1,2 milioni di euro dovuti al fornitore spagnolo per la droga sequestrata. Il 5 agosto 2006, per risolvere la questione e su richiesta dei narcos iberici, aveva inviato il fratello in Spagna, ma questi era stato preso, trasferito nel Sud della penisola iberica e tenuto in ostaggio. Giuseppe Sabatino era andato, quindi, anche lui in Spagna per il pagamento dei primi 200mila euro del debito da saldare; Fabio era nel frattempo riuscito a liberarsi e a telefonare alla moglie del fratello. La famiglia aveva tenuto nascosto il sequestro di persona per non essere indagata per il traffico di droga, ma la polizia spagnola era stata tenuta al corrente dell’accaduto dai finanzieri e con un blitz aveva anche arrestato l’organizzatore del rapimento, il narcotrafficante Jose Manuel Marquez Reina, e 7 suoi complici.
