AVERSA – Considerando gli sviluppi delle indagini sullo schianto avvenuto nel pomeriggio del 5 gennaio all’incrocio tra via Guido Rossa e via Pastore probabilmente la 15enne Carmen di Guida, anche se avesse indossato il casco, sarebbe morta comunque ma le resposabilità di questa ennesima vittima della strada che siamo costretti a registrare ad Aversa non sono tutte addebitabili ai protagonisti dell’evento, forse ne hanno anche le Istituzioni.
A seguito di numerose segnalazioni di sciami di moto con guidatore e passeggero senza casco che corrono a velocità folle in strade niente affatto vuote, che circolano controsenso, che invadono i marciapiedi, che creano assembramenti pronti ad esplodere, che bloccano senza alcun motivo il traffico ordinario, mettendo a rischio la pelle propria e quella degli altri che si verificano, in particolare, nei giorni della cosiddetta movida, trasformando le strade di Aversa, specie se lunghe e asfaltate come via Pastore, in tante piste da corsa per motocicli e autovetture. Essendo tale realtà in evidente contrasto con l’impegno assunto dalla nostra Associazione che intende tutelare la sicurezza stradale e in contrasto con quanto viene realizzato nel lavoro quotidiano dalle forze di polizia preposte al controllo urbano questa Associazione fin dallo scorso mese di agosto aveva avanzato delle richieste tese a migliorare la sicurezza stradale incrementando i controlli. Sperando che un maggior controllo riducesse il numero dei morti sulle nostre strade, facendo sue le richieste avanzate dai cittadini l’AIFVS aveva chiesto l’installazione di autovelox funzionati nelle ore serali e notturne nelle strade usate come pista, preceduti dalla cartellonistica che ne annuncia la presenza, la riduzione del limite di velocità a trenta orari; la collocazione, ove necessaria, di dossi dissuasori, di telecamere. Infine l’attivazione di un servizio di pattugliamento continuo delle arterie a rischio da parte di tutte le forze dell’ordine presenti sul territorio. Tali richieste purtroppo sono rimaste disattese ed oggi dopo l’ennesima vittima della strada per l’AIFVS sono diventate esigenze improcrastinabili. Siamo stanchi di contare i morti che con impressionate regolarità bagnano di sangue le strade della nostra città e della nostra provincia. E’ ora d’intervenire, almeno per non averne il peso sulla coscienza.