Al suo posto di lavoro era sempre puntuale, precisa ed efficiente. E soprattutto ci vedeva benissimo. Per l’Inps invece si era inventata una cecità totale che le fruttava discreti rimborsi. Poi era riuscita a istruire false pratiche pure per la madre (fatta risultare cieca anche lei), per il figlio e per una lunga serie di amici e conoscenti.
Creava invalidità dal nulla, in cambio di una parte dei soldi che i finti disabili poi ricevevano. I casi accertati sarebbero 135. La truffa all’Inps si aggira sul milione e mezzo di euro. Ancora tutto da chiarire il meccanismo ideato da un’impiegata dell’Asl di Pavia, dislocata una decina di anni fa alla azienda sanitaria dalla Prefettura pavese, per truffare l’Inps. E’ stata arrestata stamattina a casa sua, a Torre d’Isola, pochi chilometri di distanza dal capoluogo. Da alcuni giorni la donna, Guiduccia Massolini, 51 anni, era in malattia. Le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Pavia, coordinati dal procuratore della Repubblica presso il tribunale di Pavia, Gustavo Cioppa,andavano avanti da oltre un anno e le continue incursioni all’Asl non le erano sfuggite. Probabilmente aveva capito cosa stavano cercando.
Gli accertamenti sono ancora in corso e verranno sentite almeno 400 persone, tra possibili sospettati di aver approfittato delle sue pratiche truffaldine e pubblici ufficiali che potrebbero averla agevolata. Nei confronti della dipendente, qualifica assistente amministrativo, l’accusa è di corruzione e truffa. Pare comunque che all’Asl facesse tutto da sola. Dal 2002 lavorava al piano terra della moderna struttura in via Indipendenza, dove ci sono gli sportelli e gli ambulatori per le Fragilità e le Invalidità Civili. Guiduccia, una biondina determinata e risoluta, non era a contatto con il pubblico, sbrigava le pratiche successive. Controllava i documenti, incrociava richieste e valutazioni mediche, poi inseriva i dati per l’ok ai rimborsi e li inviava all’Inps per i pagamenti. Così deve aver capito che non sarebbe stato poi tanto difficile attribuire invalidità inesistenti a persone reali. Un genere di truffa già sperimentato in passato e che le era valsa una condanna nel 2009. Ma allora il raggiro era stato stato di minore gravità (pare avesse fatto ottenere un’indennità maggiorata alla madre), al punto che aveva continuato tranquillamente a lavorare.
Per 8 anni è rimasta dell’ufficio Invalidi, fino a quando nel novembre del 2010, Massolini si è spostata al 4/o piano, a lavorare al Bac (Badget, Acquisti e Controlli), un settore puramente amministrativo. Ma intanto aveva perfezionato un discreto numero di finte pratiche. “Un’ attività truffaldina ampiamente consolidata – hanno detto oggi gli inquirenti – I casi oggetto dell’indagine si sarebbero verificati dal 2005 al 2011 in concorso con altre persone e grazie ovviamente anche alla compiacenza di svariati cittadini ben felici di diventare oggetto di rimborsi, percepiti ingiustamente”. Ovviamente Guiduccia non agiva solo per aiutare il prossimo: secondo le indagini dai finti invalidi riceveva dal 50 al 70% delle somme erogate.