Con la relazione del professor Giancarlo Alfano si è chiuso al “Quercia” il ciclo seminariale in ricordo di Pier Paolo Pasolini. Elemento centrale del percorso proposto la dimensione intellettuale del grande scrittore. “Romanzo come storiografia: Pasolini e il mondo italiano dopo la guerra. Un intellettuale militante” è stato questo il titolo ed il filo conduttore del racconto del professor Alfano. Ha introdotto i lavori il dirigente scolastico Diamante Marotta. L’evento è stato promosso dai professori Francesco Caso, Maria Delle Curti e Mariateresa Verona. Da “Petrolio” a “Scritti corsari”, passando per l’impegno cinematografico, Pasolini non si è mai stancato di comprendere la complessa realtà italiana del dopoguerra, narrando in varie forme quella “mutazione antropologica” che l’affermazione del capitalismo aveva repentinamente determinato. E’ stato questo il fulcro della lezione del professore Alfano. Docente di Letteratura italiana presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Alfano ha tenuto lezioni e conferenze in Belgio, Francia, Regno Unito, Spagna. I suoi interessi principali sono rivolti alla cultura del Rinascimento e alla letteratura del Novecento. Da anni collabora con le più prestigiose riviste letterarie italiane e straniere e ha pubblicato numerosi saggi e monografie per Liguori, Le Monnier, Laterza. Tra i suoi libri si ricordano: Nelle maglie della voce. Oralità e testualità da Boccaccio a Basile; Paesaggi mappe territori. Cinque studi su letteratura e geografia; Torquato Tasso; Gli effetti della guerra; La cleptomane derubata. Psicoanalisi, letteratura e storia culturale tra Otto e Novecento; Introduzione alla lettura del “Decameron” di Boccaccio; Ciò che ritorna. Gli effetti della guerra nella letteratura italiana del Novecento. Al termine il prof. Alfano ha risposto alle domande di studenti ed insegnanti.

 

 

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