«Se esistono carenze nella nuova programmazione comunitaria è giusto che questa vengano affrontate e si proceda celermente ad una modifica dei piani». Lo ha dichiarato Maurizio Petracca, presidente dell’Ottava Commissione del Consiglio Regionale della Campania nel corso della seduta monotematica dedicata proprio alla pianificazione delle risorse europee 2014/2020. All’incontro erano presenti l’assessore regionale ai Fondi Europei, Serena Angioli, il delegato all’Agricoltura del Presidente De Luca, Francesco Alfieri, ed il direttore generale dell’Autorità di Gestione del Programma FESR 2014-2020, Sergio Negro. «E’ indubbio – ha aggiunto il presidente dell’VIII Commissione – che sulla precedente programmazione ci siano state difficoltà tanto che la Regione Campania, tra risorse legate ai Grandi Progetti e quelle relative all’accelerazione della spesa, ha praticamente bruciato un miliardo e duecento milioni di euro. Si tratta di risorse già impegnate per progetti non terminati entro il 31 dicembre scorso e che ora dovranno essere finanziati con fondi statali, fondi che potevano essere tranquillamente impegnati per altre azioni e che vengono perciò sottratti alla disponibilità della Regione». «Sulla nuova programmazione – ha continuato Petracca – è noto come questa sia stata in parte ereditata dalla giunta Caldoro e che sia stata fortemente osservata dalla Commissione Europea che ha chiesto numerose integrazioni e correzioni. Dalle relazioni svolte in Commissione dall’assessore Angioli e dal consigliere Alfieri è emersa con chiarezza la possibilità che gli effetti della programmazione potranno essere esigui e comunque inferiori alle aspettative. Se queste sono le premesse, è giusto avviare un confronto rapido perché si definiscano tutte le modifiche per rendere più efficace l’attuazione della strumentazione europea. E’ un’azione che va svolta con il coinvolgimento delle organizzazioni di categoria, degli ordini professionali, e, ovviamente, del Consiglio Regionale». «Questo discorso – ha concluso Petracca – vale anche e soprattutto per il Piano di Sviluppo Rurale. Siamo consapevoli del fatto che alcune misure non sono calibrate sulle reali esigenze dei territori rurali della Campania, in particolare delle aree interne. Anche su questi casi dobbiamo intervenire con rigore e puntualità. Come accaduto per l’accelerazione della spesa, questione sulla quale mi sono impegnato sin dal mio insediamento, anche per i nuovi programmi regionali sono certo che, attraverso un’azione corale, si possa correggere in positivo un contesto che abbiamo ereditato e che presenta ancora oggi più d’una criticità».

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