Ha risposto alle domande del Gip rigettando ogni accusa il dirigente del Comune di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) Roberto Di Tommaso, finito martedì scorso ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Napoli su appalti truccati a favore dei Casalesi che ha portato in carcere l’ex sindaco della città Biagio Di Muro e nella quale è indagato per concorso esterno in camorra il presidente del Pd campano – autosospeso dall’incarico – nonché consigliere regionale Stefano Graziano. Di Tommaso, assistito dall’avvocato Giuseppe Stellato, ha ammesso di conoscere Alessandro Zagaria, il 30enne imprenditore della ristorazione anch’egli finito in carcere, e ritenuto dagli inquirenti il trait d’union tra il clan del boss Michele Zagaria (solo omonimo) e l’amministrazione di Santa Maria Capua Vetere. L’accusa a Graziano si basa proprio sulla presunta frequentazione con Zagaria, da cui, secondo i pm, l’esponente del Pd avrebbe ricevuto sostegno elettorale alle Regionali del 2015. “Ho conosciuto Zagaria in Comune – ha spiegato Di Tommaso – ma con lui non ho mai avuto alcun tipo di rapporto, neanche di lavoro”. Il funzionario, responsabile fino a due giorni fa dell’Ufficio Tecnico comunale, ha poi contestato la ricostruzione della Dda di Napoli circa la gara per i lavori di Palazzo Teti Maffuccini; un appalto che secondo gli inquirenti sarebbe stato aggiudicato a due imprese vicine al clan, grazie alle mediazione di Alessandro Zagaria, dietro il pagamento di tangenti per complessivi 100mila euro, 70 dei quali sarebbero andati proprio a Di Tommaso e all’ex sindaco Di Muro. “Non ho mai preso alcuna tangente – ha detto il dirigente – la procedura è stata regolare, sia nella scelta dei componenti della commissione, che nell’aggiudicazione. Gli unici contatti con la ditta aggiudicataria sono stati solo tecnici e hanno riguardato problemi relativi al Durc”. L’avvocato Stellato, il quale ha sottolineato che “non emergono dalle indagini contatti diretti tra Di Tommaso e Zagaria”, ha poi annunciato di aver presentato istanza di revoca della misura al Riesame di Napoli.