Anche in Campania aumentano le strutture ricettive illegali, con conseguente grave danno per i professionisti del settore che, invece, si sforzano di rispettare la legge e di adeguano quindi quanto prescritto con tutti i costi annessi. A denunciarlo è il presidente della Federalberghi Campania Costanzo Iaccarino, che riprendendo una dichiarazione del presidente nazionale Bernabò Bocca a fronte di una documentata inchiesta che rivela l’estendersi della shadow economy nella Capitale, rimarca come quello denunciato sia un problema comune e che rischia di compromettere seriamente il futuro delle destinazioni turistiche italiane, qualora non fosse arginato per tempo. “E’ importante – ha commentato Iaccarino – operare in sinergia con le istituzioni al fine monitorare la nascita e lo sviluppo di queste attività che oltre ad essere illegali fungono spesso da strumento per riciclare il nero ed in più danneggiando le casse comunali danneggiano tutti i cittadini onesti”. “Vi sono località nel nostro paese in cui, nel periodo estivo – ha spiegato infatti Bocca – sono state rilevate case vacanza abusive in una percentuale del 98,5%. Questo significa che il dato rilevabile dalle sole strutture che rispettano trasparenza e regole non è quello reale. Nessuno vuol negare la possibilità di affittare ai villeggianti una casa per un periodo definito, ma è obbligatorio versare la tassa di soggiorno e dichiarare l’attività in toto. Altrimenti milioni di euro vanno in fumo per mancato pagamento dell’imposta, il che è intollerabile soprattutto in un periodo di crisi così forte e con le risorse delle casse cittadine ridotte al minimo”. L’esempio virtuoso è quindi quello di Roma, dove Comune, Federalberghi e Forze dell’Ordine hanno iniziato un’attività sinergia di contrasto al fenomeno che inizia a dare buoni frutti. “Un caso che non dovrebbe restare isolato – conclude Iaccarino – ma che ci auguriamo possa essere presto emulato in tutta la Campania, ma occorre più sinergia con le istituzioni”.

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