Questa mattina, ad Arpaia e San Martino Valle Caudina i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Montesarchio, supportati dal personale delle Stazioni del luogo, in esecuzione di ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, emessa dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Napoli – su richiesta della D.D.A. partenopea – traevano in arresto: Vincenzo D’Onofrio, 48enne di Arpaia, Clemente Caliendo, 58enne di San Martino Valle Caudina . I fatti prendono spunto dalle indagini effettuate dai citati militari che, nel corso dei riscontri investigativi, hanno raccolto gravi e inconfutabili elementi colpevolezza nei confronti dei due uomini, già noti per i loro trascorsi penali, per il reato di estorsione in concorso con l’aggravante del cosiddetto “metodo mafioso”, commesso in danno di due fratelli, titolari di un esercizio commerciante di Airola. In particolare, gli odierni arrestati, sono accusati di aver intimidito le vittime con minacce, rafforzate dall’appartenenza al noto clan camorristico operante in valle Caudina, costringendo i due fratelli a consegnare al D’Onofrio la somma di euro 500, quale contropartita di un suo interessamento presso alcuni rivenditori per ottenere la rinuncia al credito, vantato dagli stessi fornitori nei confronti dei due commercianti. Infatti, quest’ultimo, il 7 maggio scorso, come si ricorderà venne tratto in arresto ad Airola dagli stessi carabinieri, subito dopo aver intascato la busta, contenente la “mazzetta” di 500 euro in banconote, ritrovati nel corso della perquisizione personale nei calzini eseguita dai militari insieme ad una somma di denaro più consistente. I due arrestati, espletate le formalità di rito, sono stati sono stati tradotti presso la casa circondariale di Benevento a disposizione della Autorità Giudiziaria.