I tassi di interesse arrivavano fino al mille per cento, con una media del cento per cento mensile, applicati a imprenditori, pensionati e commercianti lucani, campani e calabresi (tra il Lagonegrese, il Cilento, il Vallo di Diano e il Cosentino): cinque persone sono state arrestate con l’accusa di usura e sono state eseguite 77 perquisizioni, anche in Emilia Romagna.
L’ammontare complessivo dei prestiti, secondo quanto e’ emerso fino a questo momento dalle indagini, e’ stato di circa un milione di euro, con interessi fino a due milioni: il prestito – 25 le vittime accertate fino a questo momento – era garantito anche da immobili, terreni e automobili, che alla fine venivano ceduti, in ogni caso, agli usurai. Le persone arrestate dalla Guardia di Finanza e dai Carabinieri sono residenti a Nemoli (Potenza), Lauria (Potenza), Padula (Salerno), e Capaccio (Salerno), con un’eta’ compresa tra i 44 e i 66 anni: secondo gli investigatori questo e’ stato il ”nucleo” dell’organizzazione, con ramificazioni nei diversi territori, a cui veniva affidato il compito di individuare le vittime, in particolari difficolta’ economiche. In alcuni casi le stesse vittime diventavano a loro volte usurai, poche’ venivano ”reclutati” dagli arrestati per recuperare altri piccoli imprenditori e pensionati da vessare.