Diverse decine di persone, aderenti a vari movimenti di disoccupati, sono state ascoltate oggi dal pm Stefania Buda nell’ambito dell’inchiesta su una presunta ipotesi di voto di scambio attribuita al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Si tratta dell’indagine scaturita dalla diffusione dell’audio di una riunione con numerosi amministratori locali della Campania avvenuta in un albergo napoletano pochi giorni prima del referendum per la riforma costituzionale durante il quale De Luca rivolse l’invito a impegnarsi attivamente per la campagna per il Sì. I disoccupati, convocati in massa in procura – come hanno spiegato ai giornalisti – telefonicamente dalla Guardia di Finanza appartengono ai gruppi Banchi Nuovi, Coordinamento di lotta per il lavoro e Precari Bros. Ai testimoni è stato chiesto, a quanto si è appreso, se avessero ricevuto in vista del referendum promesse di assunzioni da parte del governatore in cambio del voto favorevole alla riforma. Alcuni rappresentanti dei disoccupati, che hanno promosso un sit-in davanti all’ingresso della procura, hanno spiegato ai giornalisti di non aver mai ricevuto promesse da De Luca, e che i movimenti si sono sempre schierati in maniera convinta per il no.