Casal di Principe a due volti, oggi: la memoria per l’anniversario dell’assassinio del parroco Peppe Diana, avvenuto 23 anni fa, e i timori per la scarcerazione, avvenuta ieri, di Carmine Zagaria, fratello del capoclan dei Casalesi Michele Zagaria. Carmine Zagaria è tornato in libertà perché ha scontato la pena a 8 anni di carcere per associazione mafiosa. A suo carico non ci sono altre pendenze, se si eccettua l’appello promosso dalla Dda contro l’assoluzione ricevuta nel processo per l’estorsione all’imprenditore Roberto Battaglia; il fratello del boss, qualche mese fa, è stato inoltre assolto nell’ambito del processo per le infiltrazioni del clan Zagaria nel centro commerciale Jambo di Trentola Ducenta (Caserta). Il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, oggi a Casal di Principe per l’anniversario dell’omicidio di don Diana, commenta: “La scarcerazione è un segnale negativo per questo territorio e per i tanti cittadini che si battono contro i clan, che si aggiunge alla decisione di chiudere la caserma della Squadra Mobile a Casal di Principe e alla circostanza che molti familiari di vittime innocenti dei clan non abbiano ottenuto il riconoscimento dello Stato. Non credo che una scarcerazione possa far rialzare la testa al clan, perché sono certo che i magistrati e le forze dell’ordine interverranno, come hanno sempre fatto. E’ lo Stato che deve andare nella direzione di rendere più repressive le pene attraverso leggi ad hoc. Purtroppo ciò non sta accadendo, anzi le maglie si allargano”. Molto preoccupato è l’ex sindaco di Casapesenna Gianni Zara, che Michele Zagaria avrebbe voluto far uccidere dai propri uomini nel 2009; il progetto di attentato è emerso due settimane fa durante il processo in corso al tribunale di Santa Maria Capua Vetere in cui Zara è parte offesa, mentre gli imputati sono il boss e un altro ex sindaco di Casapesenna ritenuto legato alla cosca, Fortunato Zagaria (solo omonimo del capoclan). “Sono molto preoccupato – afferma Zara – perché questa scarcerazione potrebbe portare ad una riorganizzazione di un clan che sembrava quasi sconfitto. Gli Zagaria hanno distrutto questo territorio e lo stanno ancora rovinando”. “Siamo preoccupati – sostiene il referente di Libera Caserta Gianni Solino – ma credo e spero che la cosca non si ricostituisca dopo i tanti arresti di questi anni”.

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