E’ uno dei più importanti ponti sul fiume Volturno, che mette in collegamento i comuni del Casertano ai piedi della catena matesina con quelli dell’Alto-Casertano, ovvero decine di migliaia di persone che però da 15 mesi sono quasi isolate o costrette a estenuanti deviazioni di 20 chilometri, perché la struttura, dal gennaio 2016, è chiusa perché pericolante, con gravi disagi per gli studenti e le ambulanze che devono raggiungere Piedimonte Matese, il più popoloso centro del matesino dove sono ubicate tutte le sccule superiori e l’unico ospedale dell’area.

Oggi, 10 aprile, il Ponte Margherita, diviso tra i Comuni di Alife e Dragoni, avrebbe dovuto riaprire, almeno secondo quanto dichiarato venti giorni fa dal presidente della Provincia di Caserta Silvio Lavornia, che tra l’altro è anche sindaco di Dragoni. Però ciò non è avvenuto con grandi proteste del Comitato, formato da cittadini e soprattutto da imprenditori ed esercenti della zona, ormai ridotti sul lastrico dall’isolamento; per ricordare le promesse e i ritardi hanno posto nei pressi del ponte un grosso cartellone con una specie di conto alla rovescia, giunti oggi allo zero. Ma questa volta non c’entrano i gravi problemi finanziari della Provincia, che, a causa delle casse vuote, non è in grado di garantire la manutenzione delle scuole superiori o delle strade di sua competenza. La strada su cui sorge il Ponte è regionale, e la Regione dal canto suo ha fatto il proprio, stanziando la somma 700mila euro a giugno 2016; la gestione della struttura compete però alla Provincia, che ha redatto un progetto attualmente fermo al Genio Civile. Il Comitato ha così sborsato oltre 35mila euro per ottenere la consulenza degli ingegneri della società 4 Emme Service spa di Bolzano, che hanno sottoposto la struttura alla prove di carico certificando la transitabilità del ponte su almeno una corsia. Molto in ritardo la Provincia, in attesa del via al suo progetto di messa in sicurezza definitivo, ha così deciso di intervenire provvisoriamente attraverso dei puntelli, per un costo di quasi 60mila euro; dall’Ente fanno sapere che i lavori sono partiti e, dopo aver subito ritardi anche a causa di un ordigno bellico rinvenuto che poi è scivolato nel fiume, dovrebbero essere conclusi nei prossimi giorni con il puntellamento.

 

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