Nella mattinata odierna i Carabinieri Forestali della Stazione e del Gruppo di Casetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Santa Maria C.V., su conforme richiesta della locale Procura, nei confronti di Buzducan Mifaai (nato in Romania il 12.12.1950), ritenuto gravemente indiziato del delitto di incendio boschivo doloso con l’aggravante di aver danneggiato un’area protetta (art. 423-bis codice penale). L’ordinanza costituisce l’epilogo di una mirata attività investigativa, coordinata da questa Procura, avviata subito dopo un incendio boschivo di vaste proporzioni, per effetto del quale andarono distrutti otto ettari di bosco lo scorso 13 luglio nel territorio del comune di Casagiove, lungo il versante del Monte Tifata. In particolare, i carabinieri forestali, intervenuti prontamente sul posto, allorquando l’incendio boschivo era in atto e nelle fasi immediatamente successive, raccoglievano una serie di elementi che consentivano di individuare in Buzducan Mikaì l’autore dell’incendio boschivo. E, invero, il repentino intervento dei militari forestale consentiva di acquisire, sul luogo e nell’immediatezza del fatto una serie di oggetti, ritualmente repellati, in prossimità del punto di innesco del fuoco. Le indagini hanno, dunque, permesso di ricostruire la dinamica dell’azione delittuosa per la quale si procede: il Buzducan, con l’uso di un accendino, dava fuoco al versante collinare del Monte Tifata, in prossimità della baracca abusiva da lui utilizzata, per distruggere la vegetazione boschiva ed arbustiva ivi radicata, allo scopo di mettere successivamente a dimora delle piantine di vite, in vista dell’ampliamento dell’impianto di vigneto già dallo stesso abusivamente realizzato, in una zona limitrofa a quella incendiata, peraltro disboscandola dalla vegetazione forestale ivi radicata. Le fiamme appiccate dal Buzducan, grazie, all’elevate temperature, il forte vento spirante in zona, lo stato seccaginoso della vegetazione e le elevate pendenze, si sono propagate con virulenza verso la porzione a monte del rilievo collinare. Solo grazie all’intervento delle squadre antincendio, coadiuvate dagli sganci di acqua da parte di un elicottero della Regione Campania, si riusciva a contenere la ulteriore propagazione delle fiamme che hanno interessato complessivamente una superficie dì circa 8 ettari (circa 80.000 mq).

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