“La sentenza pronunciata dal Tribunale di Torino sul caso Eternit è esemplare e ripaga di tante battaglie sindacali. Tuttavia, resta incomprensibile la prescrizione del reato a Bagnoli. Il giudizio rischia di apparire iniquo rispetto a quanto deciso per gli altri siti”. Franco Tavella, segretario generale della Cgil Campania, torna sulla sentenza emessa luned scorso dalla magistratura torinese e annuncia che il sindacato è pronto a ricorrere in appello.

“A Bagnoli – sottolinea Giovanni Sannino, segretario Fillea Cgil Campania – si continua a morire di cancro a causa dell’inquinamento provocato dall’Eternit e dalla mancanza di qualsiasi misura di prevenzione. Nell’area, ancora oggi, permane una contaminazione da amianto perch‚ la bonifica Š giunta solo al 50% a causa dell’esaurimento dei fondi. Ci• si Š verificato perch‚ nella zona Š stato ritrovato pi— amianto del previsto. Dalle deposizioni fatte alla magistratura, inoltre, si evince che l’inquinamento non riguarda solo l’area della fabbrica, ma tutta quella circostante a causa dell’illegale smaltimento dei residui”. “Per tali ragioni – conclude Tavella – riteniamo che a Bagnoli e nelle aree vesuviane si sia prodotto un vero e proprio disastro ambientale permanente che provoca ancora morti. La Cgil regionale, nell’attesa di leggere le motivazioni della sentenza, sta sin d’ora valutando gli elementi di merito della decisione per ricorrere in appello. Il sindacato, inoltre, sar… impegnato per mettere in campo tutte le iniziative possibili affinch‚ a Bagnoli si ripristini la legalit…, sia fatta giustizia e non cali il silenzio”.

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